Il vaccino italiano a rischio per mancanza di fondi

Vox
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Il vaccino italiano ReiThera contro il Covid a rischio stop. La Corte dei Conti ha infatti fatto sapere che non ha registrato il decreto per la sua produzione e dunque la biotech di Castel Romano rischia di non ricevere i fondi da Invitalia.

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L’ufficio del controllo, scrive la magistratura contabile in una nota, il 4 maggio scorso, “ritenendo che le risposte fornite dall’Amministrazione non fossero idonee a superare le osservazioni formulate nel rilievo, ha deferito la questione all’esame del Collegio della Sezione centrale controllo di legittimità”. A conclusione dell’adunanza, l’11 maggio 2021, “la Sezione centrale ha deliberato di ricusare il visto sul decreto” relativo all’Accordo di sviluppo sottoscritto il 17 febbraio 2021. “L’atto non è stato, quindi, ammesso a registrazione”. Lo rende noto la Corte dei Conti.




4 pensieri su “Il vaccino italiano a rischio per mancanza di fondi”

  1. Lo spero bene che risparmino 81 milioni per un vaccino nato vecchio e sostanzialmente inutile allo stato.
    Li investissero per un vaccino di nuova generazione, abbiamo capacità e competenze per farli, non vedo perché buttare soldi per un vaccino pseudotradizionale, che tanto tradizionali, signori, non sono mica con gli adenovirus, non sono mai stati usati questi vettori in precedenza, e si vedono i risultati.

  2. LA FASE CONCLUSIVA

    Joe Fallisi

    archive.org/details/covid-le-cure-proibite

    Massimo Mazzucco ha pienamente ragione* e il suo video merita di essere diffuso il più possibile. Purtroppo anch’egli, alla fine (1:09:07-1:09:28), non ha potuto esimersi dal solito, conformista e completamente sballato paragone coi “collaborazionisti dei ‘nazisti'” (questa volta “di Vichy”) e col “Tribunale di Norimberga” (com’è noto, modello di equità). Il fatto è che durante il nazionalsocialismo in Germania (ma anche in Italia negli anni del fascismo), quando la politica dello Stato (ETICO, sissignori) era al di sopra dell’economia e la controllava avendo come stella polare il bene comune e il progresso vero, in tutti i settori (compreso quello sanitario), del popolo, MAI E POI MAI si sarebbe potuto manifestare un laido fenomeno shylockiano simile. Di cui viceversa è proprio la “democrazia” a consentire il proliferare canceroso. Fu l’Anglogiudamerica, nel 1945, a dar via libera al capitalismo terminale, alla corsa senza più freni e limiti del profitto per il profitto. Oggi stiamo solo vivendo la fase conclusiva, orwelliana, di quel processo iniziato subito dopo il secondo megamacello.

    * Cfr. DI PROPORZIONI GIGANTESCHE, groups.io/g/libertari/message/4914.

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