Gorizia, fermato furgone con 17 clandestini: invece di arrestarli li portano in hotel

Vox
Condividi!

I Carabinieri della Compagnia di Gorizia hanno tratto in arresto un passeur, sorpreso dai militari mentre stava trasportando in Italia 17 clandestini di nazionalità pakistana. In particolare, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Gorizia, il 4 maggio u.s., alle ore 22 circa, nell’ambito di un servizio finalizzato al contrasto dell’immigrazione illegale, durante l’esecuzione di un posto di controllo attuato in prossimità del valico confinario Italo Sloveno di S. Andrea, hanno proceduto al controllo di un furgone Mercedes Vito, con targa italiana, che aveva appena attraversato il confine di ingresso in Italia.

VERIFICA LA NOTIZIA

A bordo del mezzo, sebbene omologato per il trasporto di massimo nove persone, oltre all’arrestato, un 59enne italiano, vi trovavano posto, ammassati nel vano di carico, 17 cittadini pakistani, privi di qualsiasi documento di riconoscimento. Il mezzo con i suoi occupanti sono stati quindi accompagnati presso il Comando Provinciale di Corso Verdi per le operazioni di identificazione e fotosegnalamento; al termine degli accertamenti, l’autista del mezzo è stato tratto in arresto per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione dei 17 cittadini extracomunitari clandestini, aggravato per averlo compiuto sottoponendo i trasportati a pericolo per la propria incolumità ed in condizioni degradanti.

Vox

I migranti nel furgone, tutti clandestini “richiedenti asilo” – basta chiedere asilo e non sei più clandestino nell’Italia di Draghi e Lamorgese – , sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di ingresso illegale nel territorio nazionale e accompagnati, dopo la prevista profilassi, al centro di accoglienza per richiedenti asilo di Gradisca d’Isonzo. Nella mattinata dell’8 maggio u.s. l’arresto è stato convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Gorizia, che ha disposto una misura cautelare nei confronti dell’arrestato.

Clandestini denunciati in ‘stato di libertà’ e poi portati in hotel.