Ammiraglio: “Lamorgese ha fallito, blocco navale per fermare invasione”

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“Quello a cui stiamo assistendo è un clamoroso flop del ministro dell’Interno Lamorgese. L’Italia ancora una volta infatti è lasciata sola dall’Europa. E dal meeting in Portogallo non è arrivata alcuna risposta concreta per ricollocare i migranti che sbarcano sulle nostre coste. Dal 2018 solo 1.273 migranti sono stati trasferiti dall’Italia ad altri Stati, a fronte degli oltre 80 mila sbarcati”.

“La strategia italiana di puntare sui ricollocamenti è dunque perdente ed apre ad un’estate ‘calda’ valutando che, se non si cambia metodo, è molto probabile l’arrivo sulle coste siciliane, sarde e salentine di circa 70mila clandestini (e non profughi, quindi comunque non ricollocabili)”.

“Un business estivo per i criminali mercanti di esseri umani di circa 350 milioni di euro di solo pedaggio dei clandestini per il trasporto verso le coste italiane o sottobordo alle navi Ong. Un affare per il mondo dell’accoglienza in Italia di circa 100 milioni di euro, tutti a carico del contribuente”.

“La strategia che propongo è sempre la stessa: accordi con Tunisia e Libia per un pattugliamento navale e terrestre misto Paese europeo-Paese costiero nelle acque territoriali africane per lottare contro i trafficanti, evitare i morti in mare e continuare a sostenere i rimpatri “spontanei e spintanei” verso i Paesi di origine”.

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Una soluzione potrebbe essere il blocco navale, dunque. Ma la Lamorgese, intervistata da Avvenire, dice che non si può fare, che è “una misura di guerra” e quindi “non si può applicare, poiché contrasta con le disposizioni che vietano il ricorso all’uso della forza nelle relazioni tra Stati”…

“Le cose non stanno così. Per blocco navale non si deve intendere tout court quello previsto dalla Carta dell’Onu, inteso quale atto di difesa degli interessi nazionali nei confronti di un’altra nazione non collaborativa, evidentemente ostile. Ma deve essere inteso ed attuato attraverso un accordo con il governo tunisino che permetta l’attuazione di un sistema di sorveglianza e di un pattugliamento misto europeo-tunisino di forze navali nelle acque territoriali tunisine con mezzi e strumenti messi a disposizione o finanziati dell’Unione europea”.

“Il blocco deve essere inteso diretto solamente verso i trafficanti di esseri umani in modo tale che sia stroncato ogni tentativo di far partire i barconi o i gommoni dalla terraferma. In sostanza si deve permettere alla Tunisia di dotarsi anche a terra di una rete di quei sistemi di video e radar sorveglianza che, attraverso una centrale operativa appositamente creata e dove sono presenti anche esperti europei, possa controllare sin dall’inizio i movimenti illegali dei clandestini e dei criminali mercanti di esseri umani”.

“La presenza di forze europee sia a terra che in mare è fondamentale per sostenere le esigue forze tunisine e per evitare tentativi di collusione e complicità da parte di agenti locali corrotti. La stessa cosa va fatta con la Libia. Voglio ricordare che simile metodo è stato applicato, con successo, in Somalia negli anni ‘90 per combattere il fenomeno della pirateria in quelle acque”.




2 pensieri su “Ammiraglio: “Lamorgese ha fallito, blocco navale per fermare invasione””

  1. Invece di parlare alle mosche l’ammiraglio si dia da fare per ordire un colpo di stato militare.LORO sono gli unici in grado di porre ordine e fine al casino che ha fatto la sinistra alla mia PATRIA.

I commenti sono chiusi.