Medico tunisino lancia allarme sbarchi: “Qui il contagio dilaga e arriverà in Italia con i barconi”

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Adel Chehida, medico rianimatore, tunisino, lancia l’allarme: la situazione contagio in Tunisia è fuori controllo e il sistema sanitario non riesce a reggere l’urto. Questo, dice, rappresenta un rischio anche per l’Italia, perché si preannuncia un’estate con migliaia di giovani clandestini tunisini che si imbarcano verso l’Italia. Portando con loro il contagio e le varianti.

Nei giorni scorsi, la Tunisia ha superato le 11.000 vittime (calcoli ufficiali), registrando un tasso di positività sopra il 25 per cento e una media di settemila test PCR alla settimana (mille al giorno). I posti letto nei reparti di rianimazione, sia nel settore pubblico che nel privato, sono quasi tutti occupati da ammalati di Covid, anche i posti letto con ossigeno scarseggiano. La campagna di vaccinazione è iniziata molto in ritardo, per la scarsa disponibilità del vaccino e forse per il ritardo nell’acquisto dei farmaci. I vaccini disponibili sono quelli donati dal programma Covax o dalla Cina (Sinopharm) e dalla Russia (Sputnik). Ad oggi sono state somministrate 305 mila dosi, di cui 95 mila come seconda dose. L’incremento è molto lento.

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La Tunisia vive il suo momento peggiore. Da anestesista rianimatore, conosco bene il sistema sanitario tunisino. In più, gli amici e i colleghi mi descrivono la gravità della situazione. Mi sento nel dovere di fare un appello: la Tunisia vive il suo peggior momento, a dieci anni dalla rivoluzione. La pandemia è arrivata con una situazione socio economica già critica, con il 30 per cento di disoccupazione, a cui si aggiunge la paralisi politica istituzionale tra la presidenza della Repubblica, il Parlamento e il governo. I meccanismi di funzionamento dello Stato sono bloccati, come ha ammesso lo stesso presidente della Repubblica quando ha convocato gli ambasciatori al palazzo di Cartagine.

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Si prospetta un’estate di altri sbarchi in Italia. Questa situazione critica rischia di essere uno stimolo perché i giovani disperati senza lavoro e senza prospettive di futuro stabile si rivolgano a guardare verso la sponda nord e Lampedusa, sfidando il Mediterraneo. Si prospetta un’estate di arrivi che potrebbe essere peggiore degli anni scorsi. La resistenza del sistema sanitario tunisino è fondamentale. E’ urgente sostenerlo in tutti i modi possibili, con l’invio di materiali per l’ossigenazione, dispositivi di protezione individuale, materiali igienici, mascherine, visiere e se possibile anche vaccini.

Il virus non ha frontiere: tutti lo sappiamo. Con l’estate in arrivo e il ritorno degli immigrati, se il contagio continua c’è un forte rischio di diffusione di nuove varianti anche in Italia. Quindi l’aiuto urgente alla Tunisia è anche una azione di prevenzione per l’Italia.

Una ragione in più per respingere i barconi. E non abbiamo nulla in contrario con aiutare inviando sostegno sanitario.




2 pensieri su “Medico tunisino lancia allarme sbarchi: “Qui il contagio dilaga e arriverà in Italia con i barconi””

  1. a mio avviso, per disincentivare le partenze basterebbe impegnarsi nello sviluppo economico della tunisia, ne usciremmo con maggiore influenza e considerazione a livello geopolitico e pure guadagnandoci economicamente! E per contro bloccare totalmente le fughe. Insomma tre piccioni con una fava.

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