Lampedusa, Sos dal medico: «Troppi clandestini, impossibile gestire i contagi e fare tamponi»

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La situazione sanitaria è fuori controllo. I continui e massicci sbarchi a Lampedusa hanno mandato in tilt la gestione dei contagi. E la campagna vaccinale nell’isola rossa. Perché ricordiamolo: è zona rossa, ma solo per gli italaini.

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A lanciare l’allarme non un pericoloso estremista, ma il medico Francesco Cascio. Da tre anni responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa. “Con 350 persone sul molo e 1.200 nell’hotspot, se dovesse esserci un caso di Covid sarebbe complicatissimo gestirlo. E mantenerlo in isolamento”. Intanto gli sbarcati sono arrivati ad oltre 2.500 e quindi la situazione è fuori controllo.

E ce ne saranno sicuramente centinaia, visto che le statistiche del Viminale parlano di 1 positivo ogni 5 sbarcati. Ma, in questo caso, non possono tamponarli tutti. Sono migliaia. E così, allo stato brado. A contagiare la popolazione come già avvenuto per i marinai del traghetto costretto a trasferirli in Sicilia giorni fa.

L’ondata di sbarchi che ha portato sulla più grande delle Pelagie quasi 3mila invasori, con altri arrivi registrati oggi, ha lasciato sul molo dell’isola i migranti che non hanno trovato spazio nell’hotspot di contrada Imbriacola. Un migliaio di clandestini senza alcun controllo. Accampati. Assembrati. Senza mascherine.

Assembrati come i loro colleghi nell’hotspot. Ormai stracolmo con quasi 1500 ospiti a fronte di una capienza di 250. Con l’unica alternativa delle navi di lusso per ospitare la quarantena degli sbarcati.

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“Ci sono sospetti Tbc – diceva ieri il medico – ma non abbiamo avuto il tempo di fare accertamenti diagnostici. A una prima superficiale anamnesi non risulterebbero al momento grandissimi allarmi. Ma non sappiamo se ci sono altre patologie o positivi al Covid”. Ora, pare, che domani sull’isola arriveranno 8mila tamponi. Prima di essere sottoposti al test, però, i migranti vanno identificati.

“Una procedura di cui si occupa la Polizia e che ha tempi lunghi che non possono essere compressi e che con questi numeri diventa ancora più complessa”. A lavorare in banchina ci sono due medici dell’Asp di Palermo. E in supporto un medico e un infermiere della Croce Rossa e altrettanti dell’Usmaf. Soltanto quattro medici. “Risorse limitate rispetto ai maxi arrivi di ieri”, taglia corto Cascio. A loro si aggiungono il medico e l’infermiere in servizio all’hotspot.

Nell’isola zona rossa ormai da oltre tre settimane la nuova ondata di sbarchi diventa “un’emergenza nell’emergenza”. Davanti alla quale “non si riesce o forse non si vuole trovare una soluzione”, avverte il responsabile del Poliambulatorio. Per il quale, però, “quella che è diventata una routine per la politica è un’emergenza complicatissima da gestire dal punto di vista sanitario e con risorse limitate. Un paradosso, un’emergenza umanitaria che rischia di essere anche sanitaria”.

Alla sinistra piacciono questi assembramenti.




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