Ddl Zan, candidati alle elezioni si dichiarano donne per entrare nelle ‘quote rosa’

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Se passasse il ddl Zan, che tra le altre stupidaggini prevede anche l’identificazione sessuale soggettiva – ognuno può dire di essere donna o uomo o, perché no, un cane, e gli altri lo devono assecondare -, potremmo tutti dichiararci donne e pretendere di usare gli stessi spogliatoi delle ragazze. E perché no, chiedere di andare in pensione prima, quando sarà il tempo.

Intanto, in Messico, qualcuno li ha presi in contropiede.

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Il partito Fuerza por México ha presentato ben 18 candidati maschi per diverse posizioni per elezioni che si terranno nello stato di Tlaxcala. Ma ahimé, le loro candidature sono state respintei dalle autorità elettorali locali perché non avrebbero rispettato la parità legale, tra uomini e donne candidati, richiesta dalle leggi messicane. Problema risolto, con un colpo di genio che gioca sull’identità di genere: i candidati, precedentemente registrati come uomini, lo hanno fatto “autodeterminandosi” donne.

Sorprendentemente, in una sessione straordinaria, il Consiglio generale dell’Istituto elettorale di Tlaxcalteca (ITE) ha approvato la registrazione delle candidature “al femminile” del partito poiché, secondo la maggioranza dei membri, l’auto-attribuzione del genere delle persone non può essere legalmente messa in discussione. Nessuno, quindi, può mettere in dubbio la sincerità delle richieste di questi 18 candidati che si “identificano”, d’improvviso, come donne, sebbene sia a tutta evidenza una scorciatoia per candidarsi comunque anche senza aver rispettato le cosiddette quote rosa.

IL gender sembra un grande complotto maschilista per annientare decenni di femminismo 😂

Le loro stupidaggini non si reggono in piedi in presenza della nostra creatività. Il loro mondo è un castello di carte. Iniziate a soffiare.




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