Lui muore mentre torna a casa dopo il vaccino e lei due giorni dopo

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Si continua a morire dopo i vaccini. Ma non se ne parla più.

Merighi stava tornando dalla seconda iniezione. La famiglia: «Accertamenti sulle cause del decesso»

MODENA Stava rientrando in casa dopo essersi recato a fare il vaccino. Improvvisamente, mentre percorreva gli ultimi scalini, si è accasciato a terra. A nulla sono serviti i tentativi di rianimarlo.

https://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2021/05/04/news/muore-dopo-aver-fatto-il-vaccino-addio-al-mio-adorato-zio-mario-1.40227887

Mario Merighi, 81 anni, è deceduto sul pianerottolo della sua abitazione, non molto distante dal punto vaccinale.

«Erano circa le 14 quando mio zio si è accasciato sul pianerottolo di casa – afferma Silvana Tognolo, la nipote di Merighi – Era di ritorno dal punto vaccinale di via Minutara, all’ex Aeronautica, che si trova a pochi passi da casa sua. Due assistenti lo stavano sorreggendo: soffriva del morbo di Parkinson e aveva bisogno del loro aiuto. Era quasi arrivato in cima alle scale quando si è accasciato. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo. Purtroppo, per il mio adorato zio non c’è stato nulla da fare».

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«Sul posto è intervenuto il personale medico insieme alla Polizia, che ha fotografato le cartelle del dottore e steso una relazione con le dichiarazioni delle assistenti – prosegue la nipote Silvana – Ora è presso le camere ardenti, dove verrà predisposto un accertamento diagnostico. Non sappiamo quali possano essere le cause, ma è quantomeno anomalo che la morte si sia verificata poco dopo il vaccino. Attendiamo di conoscere la verità».

«Lo zio si era ammalato da giovane – ricorda Silvana – Era un operaio della Ghirlandina, a Modena Est. Era in pensione da tanti anni, una persona davvero straordinaria. Anche mia figlia Jessica gli era molto affezionata».

Merighi lascia la moglie Maria Gabriella e il figlio Enrico. Si attende, ora, l’esito degli accertamenti.

Per tenere il più possibile sotto controllo eventuali conseguenze del vaccino, l’Ausl, dal canto suo, ha disposto, on line, la “vaccinovigilanza”, ossia la segnalazione di sospetti effetti indesiderati dopo la somministrazione del siero. L’Ausl chiede, tramite un’apposita sezione del sito, di “indicare il nome del vaccino e se possibile il suo lotto, la data e l’orario della vaccinazione e il numero di dose ricevuta, cioè se la reazione è avvenuta dopo la somministrazione della prima o della seconda dose” e chiede di descrivere accuratamente la reazione avversa ed eventuali trattamenti effettuati”.

È deceduta due giorni dopo essersi sottoposta a vaccino e l’Asl vuole vederci chiaro. Per questo motivo è stata disposta l’autopsia al fine di accertare eventuali collegamenti tra la morte di Luigina Zocca, 77 anni, e la somministrazione del vaccino.

https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/lecce/1297781/collepasso-autopsia-su-una-donna-morta-a-77-anni-aveva-fatto-vaccino-due-giorni-prima.html

La morte della donna è avvenuta il 26 aprile. Il vaccino, una dose di “Moderna”, le era stato somministrato nel pomeriggio di sabato 24, nel suo domicilio in quanto persona non deambulante, dal medico di base. Quest’ultimo lunedì pomeriggio, informato del decesso, come è ormai prassi in questo tempo di Covid, ha comunicato l’evento al direttore del Dipartimento di prevenzione per un riscontro diagnostico. Ovviamente, data la vicinanza temporale, per accertare se ci può essere un qualche nesso tra somministrazione del vaccino e sopraggiunto decesso è stato disposto il trasferimento della salma presso l’obitorio del “Vito Fazzi” a Lecce per essere sottoposta ad esame autoptico. Infatti, martedì mattina è stato celebrato il funerale e, poi, le spoglie sono state trasferite a Lecce. Ora si attende che il medico legale Alberto Tortorella proceda all’autopsia. Una ventina di giorni fa un’altra signora (83 anni) del posto era deceduta, all’incirca dopo una settimana dalla somministrazione del vaccino ed anche in quel caso venne disposta l’autopsia che ha escluso ogni rapporto con il vaccino.




9 pensieri su “Lui muore mentre torna a casa dopo il vaccino e lei due giorni dopo”

  1. Si, però perché liberare un virus che ammazza qualche vecchio per i oculare veleno che ammazza tutti entro pochi anni? Tanto valeva liberare in virus che ammazza a tutti subito come avrei fatto io.

    1. Be’, i virus non sono controllabili.Anche le diaboliche capoccie rischierebbero di contaggiarsi, perché vivono in mezzo a noi e/o hanno i propri cari che ci vivono.
      Anzi, un virus letale avrebbe potuto uccidere anche loro stessi.
      Il ruolo più efficace che poteva ricoprire il virus, era quello di generare un’esca come la paura di esso che avrebbe potuto spingere la gente verso i vaccini.
      In soldoni, un virus non si può controllare, i vaccini si.
      Scusate se potrei sembrar saccente, la mia è deformazione professionale, in quanto la mente di un informatico ragiona a blocchi, compartimenti stagni e servizi che vi girano dentro. Oggetti nati per essere controllati.
      Dietro ciò potrebbe anche esserci la mente di un collega.

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