Continuano a sbarcare indiani positivi: Speranza NON ha bloccato i voli

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Un “cremonese di origine indiana”, i giornalisti ormai sono diventati comici. E’ arrivato insieme ad altri indiani. Perché a differenza di quanto vi hanno detto, gli immigrati continuano ad andare e venire dall’India e da ogni altro posto.

L’unico obbligo? Fino a pochi giorni fa la ‘quarantena fiduciaria’. Sulla fiducia. Ora, almeno in teoria, anche il tampone che, come sappiamo, comprano all’aeroporto di Dehli.

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C’è anche un cremonese di origine indiana fra i sei passeggeri del volo proveniente dall’India e atterrato lunedì nello scalo bergamasco di Orio al Serio risultati positivi al test antigenico. I sei sono stati sottoposti anche al tampone molecolare, che ha confermato la positività al Covid. L’Ats di Bergamo ha quindi inviato immediatamente i tamponi all’ospedale Sacco di Milano per il sequenziamento genetico per capire se i sei abbiano contratto la variante indiana del Coronavirus. Si tratterebbe, in questa eventualità, dei primi casi di positività sul territorio lombardo. I risultati sono attesi per questa mattina.

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Su quel volo erano in tutto cinque i cremonesi di origine indiana. Insieme a tutti gli altri passeggeri sbarcati lunedì all’aeroporto di Bergamo si trovano in due Covid hotel della Bergamasca controllati dalle forze dell’ordine 24 ore su 24: alla Muratella di Cologno al Serio (dove si trovano i sei positivi, fra i quali un cremonese), e all’Hotel Mercure di Bergamo.

Variante indiana: adesso è guardia alta in provinciaL’Ats in prima linea nei controlli: da gennaio sono state registrate 700 persone di rientro dall’India

Si tratta in tutto di 146 persone, tra cui 17 membri dell’equipaggio del volo decollato da Amritsar, nello Stato indiano del Punjab, e arrivato a Orio al Serio alle 19,12 di lunedì. Tra i passeggeri anche due bambini. Il volo era della compagnia HiFly, che ha viaggiato quale charter per conto di alcuni tour operator. Complesso il loro trasporto in hotel per cui la Croce Rossa ha messo in campo 70 volontari e 30 mezzi, fra cui 15 pulmini e 2 pulmini di biocontenimento. Per tutti i passeggeri la quarantena nei due Covid hotel durerà dieci giorni. Sono tutti cittadini italiani, anche se alcuni hanno anche il passaporto indiano. Ecco perché, seguendo una serie di procedure piuttosto rigide, sono potuti tornare in Italia a seguito del giro di vite del ministro Roberto Speranza sui voli dall’India flagellata dal Covid-19 (i casi registrati finora sono stati oltre 20 milioni). Il precedente volo arrivato dall’India a Orio al Serio era atterrato nella notte tra sabato e domenica della settimana scorsa.
E dall’Ats Val Padana si fa sapere che sono 61 le persone in provincia di Cremona «che nei 14 giorni antecedenti all’ordinanza del Ministero della Salute del 26 aprile hanno soggiornato o transitato in India e per le quali sono stati disposti tutti i provvedimenti previsti dall’ordinanza stessa»: cioè la quarantena. A queste se ne aggiungono altre 60 in provincia di Mantova, così che il totale sul territorio dell’Ats Val Padana è di 121.

Aggiunge l’Ats che «le persone che hanno fatto ingresso in Italia, provenienti dall’India hanno sempre avuto l’obbligo di segnalarsi al Dipartimento dell’Ats o Asl competente e sottoporsi a quarantena fiduciaria». E da gennaio 2021, le persone entrate in Italia provenienti dall’India e arrivate nel territorio di competenza di Ats Val Padana (provincia di Mantova e Cremona), regolarmente registratesi sul sito di Ats (https://www.ats-valpadana.it/segnalazione-ingresso-in-italia), sono 904 «alle quali è sempre stata disposta la quarantena, ma senza obbligo di effettuare un test molecolare o antigenico al termine. Nella normativa precedente — specifica l’Agenzia per la tutela della salute — il tampone di fine quarantena veniva proposto da Ats ma non poteva essere imposto». Martedì la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, rispondendo a un’interrogazione durante il Consiglio regionale aveva spiegato come «in Lombardia non è stata ancora sequenziata alcuna variante indiana del Covid-19». «Al momento — aveva proseguito la vicepresidente Moratti — nei laboratori di riferimento regionale, da dicembre 2020 sono stati identificati: 5.423 casi di variante inglese, 33 di quella sudafricana, 50 di quella giappo-brasiliana, 34 di quella nigeriana. Sono poi stati genotipizzati anche 185 casi definiti come ‘altra variante’ che — ha sottolineato Moratti — per la Direzione generale Welfare non sono d’interesse scientifico e all’interno della quale non risulta comunque quella indiana».




2 pensieri su “Continuano a sbarcare indiani positivi: Speranza NON ha bloccato i voli”

  1. Se non arrivano le varianti,sono obbligati a farci tornare alla vita normale,ormai il covid in italia non è più un problema e chi dice il contrario mente.

  2. Se succede qualcosa ai miei figli, vi levo io ogni speranza, a voi che entrare! e vado da solo in carcere, ma con molta soddisfazione

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