E’ un numero talmente basso che inizia ad essere comparabile a quelli che muoiono di trombosi dopo il vaccino, anche se la correlazione non potrà mai essere provata.
Al 28 aprile, sui 118.592 morti positivi al #COVID19, 1312 avevano meno di 50 anni (1,1%).
Di questi, 296 di questi avevano meno di 40 anni di cui
✔️174 presentavano gravi patologie preesistenti
✔️41 non avevano diagnosticate patologie
✔️81 senza informazioni cliniche
Dati #ISS pic.twitter.com/pS8Bc2q6Wd— Francesca Totolo (@francescatotolo) May 5, 2021
Dei circa 33,5 milioni di italiani sotto i 50 anni sono quindi morti in 1.312 lo 0,0039 per cento. Di questi, quasi tutti aveva patologie pregresse. Ma anche rimanendo a queste cifre percentuali, è chiaro che non vale la stessa cosa che vale per gli anziani: per loro, i vecchi, il rischio del vaccino è infinitamente più basso rispetto a quello di morire di coronavirus. Quindi vaccinarli è cosa giusta. Per gli under 50, invece, i due rischi iniziano ad avere una grandezza comparabile a quella degli effetti collaterali del vaccino.
Quindi, perché imporre la vaccinazione ai giovani con alcuna patologia, a che pro? Per l’immunità di gregge, dicono, ma è falso: i vaccinati si contagiano e diffondono il virus, quindi le varianti continuano a nascere anche in caso di 100 per cento di vaccinati. Anzi, sarebbe peggio, perché sarebbero tutti asintomatici.
Perchè così il numero di under 50 deceduti centuplica e arriva al 40%. Elementare no? Così quelli che non sono morti per Covid muoiono per il vaccino.
E si giustifica l importazione di scimmie urlatrici di colore nero da adibire a facchinaggio
Beh, vaccinarli perchè così possono morire, no?