Luana D’Orazio era una giovanissima mamma che lavorava da un anno nella ditta «Orditura Luana».L’azienda tessile della zona industriale di Montemurlo, in provincia di Prato, dove ha trovato la morte, stritolata da un ingranaggio. Come ogni giorno si era recata al lavoro. Quel lavoro che l’ha uccisa e dove – dalle ricostruzioni- sarebbe rimasta impigliata nel rullo dell’orditoio: il macchinario a cui era stata assegnata da meno di un anno: un grande attrezzo meccanico protagonista di una delle fasi della trasformazione del filato. Al momento dell’incidente – lo ricostruisce il Corriere della Sera – “accanto alla giovane, c’era un collega girato di spalle impegnato alla propria postazione. Quando si è voltato ha visto ciò che era appena accaduto a pochi metri da lui, ma ha riferito di «non aver udito grida di aiuto». Dopo l’allarme lanciato, i soccorsi sono stati inutili.
Una giovane operaia di 22 anni, da poco madre di una bambina, muore risucchiata da una macchina tessile a Prato.
Ma continuiamo pure a parlare del DDL Zan pic.twitter.com/079pSFb98L— Matteo Mattioli (@autocostruttore) May 3, 2021
Sicuramente non ha nulla a che vedere con la concorrenza schiavile cinese.
Di questa disgrazia nessun giornale importante ne ha parlato, povera la bimba che lascia. Un abbraccio alla famiglia.