ONU programma l’invasione dell’Italia: “Troppi pochi sbarchi”

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Flavio Di Giacomo è portavoce per il Mediterraneo dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), longa manus dell’Onu nel business dell’invasione.

Secondo lui, stipendiato anche dai contribuenti italiani, tipico burocrate transnazionale, in Italia sbarcano troppi pochi clandestini.

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«Bisogna evitare che le persone siano riportate in Libia», ha detto.

Il sistema non funziona soprattutto nelle acque internazionali davanti alla Libia, che è dove avvengono la maggior parte dei naufragi. Senza Ong, o con una loro presenza ridotta, è evidente che servono navi statali.

Domenica scorsa 97 persone in pericolo in acque internazionali hanno chiesto aiuto. La Guardia costiera italiana ha coordinato l’invio di due navi che si trovavano nelle vicinanze. Queste invece di operare il soccorso hanno atteso l’arrivo della «guardia costiera» libica, che ha riportato indietro i migranti. È legale?

Non posso dare un giudizio legale perché mancano troppi elementi. Andrebbero capiti i rapporti effettivamente intercorsi e chi ha avuto il comando delle operazioni. È comunque molto grave che due navi vicine a un barcone che può affondare non intervengano, ma attendano per ore l’arrivo dei libici, che poi sbarcano le persone in un porto non sicuro. I soccorsi vanno sempre fatti il prima possibile.

Nel 2021 quasi 7.000 migranti sono stati riportati a Tripoli con la forza. Sono stati salvati o intercettati?

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Quando nel 2017 è stata creata la guardia costiera libica abbiamo sostenuto l’esigenza di un corpo che intervenisse nelle acque territoriali, dove le navi internazionali non arrivano. Ma ci sarebbe dovuto essere anche il miglioramento delle condizioni dei migranti a terra, cosa mai avvenuta. E comunque la guardia costiera libica interviene su segnalazioni, spesso in acque internazionali, dove altre navi potrebbero soccorrere i naufraghi con maggiore rapidità ed efficacia. Quindi nella maggior parte dei casi si tratta di intercettazioni.

Da maggio 2020 le autorità italiane hanno disposto otto fermi amministrativi di navi Ong. Che ne pensa?

Bisogna garantire la sicurezza delle navi, anche di quelle Ong. Ma si deve anche avere buon senso. Le richieste amministrative non possono essere eccessive o troppo burocratiche, altrimenti si può pensare che abbiano il fine di bloccare la navigazione. Le Ong devono poter soccorrere.

Gli sbarchi stanno aumentando. C’è un’emergenza?

Non c’è alcuna emergenza in termini numerici, va detto chiaramente. Tra il 2014 e il 2017 a maggio-giugno eravamo sui 70-90mila arrivi via mare. E già allora non era un’emergenza perché rappresentavano una piccola percentuale rispetto alla popolazione italiana. I 10.107 arrivi registrati ieri sono un numero residuale. La vera emergenza è umanitaria: troppe persone annegano o sono riportate in Libia.

Cosa chiedete all’Ue?

Un sistema di pattugliamento efficiente, sbarchi sicuri, chiarezza sui ricollocamenti interni. Ma prima di tutto di rafforzare la presenza di navi europee per ridurre il numero di chi viene riportato nell’inferno libico.

Ma infatti, cosa vuoi che siano 90mila clandestini sbarcati in cinque mesi, che poi diventano quasi 200mila in un anno. E 1 milione in soli cinque anni. A cui devi aggiungere un altro milione che arriva ‘regolarmente’.




12 pensieri su “ONU programma l’invasione dell’Italia: “Troppi pochi sbarchi””

  1. Può essere, purtroppo.
    In effetti la “massa stupida” rende possibile tutto questo.
    E che sia stupida, o sia stata resa stupida, poco cambia.
    Chi non vuol vedere non vede comunque.
    Tuttavia, i proverbi sono spesso fondati sull’esperienza e, non credendo che questo momento sia “la fine della storia”, penso che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e che spesso la farina del diavolo vada in crusca.
    Il piano è ben congegnato, potente, viene da lontano ed ha tutte le risorse che occorrono, compresa la sottomissione volontaria delle masse.
    Ma potrebbe non essere sufficiente.
    L’imprevisto.
    Quindi, credo, staremo a vedere.

    1. È vero, basta sbirciare social e facendo ad occhio statistiche sulle opinioni, ci si rende tristemente conto del conformismo dilagante e una scarsa presenza di senso critico. Nonché una strenua difesa del sistema attuale con notevole zelo.

  2. Ma per forza: dietro ci sono loro. L’abbiamo sempre detto. I criminali che traghettano questa merda (che, come FINALMENTE avete pubblicato, viene reclutata e irretita nei loro paesi, e non si muove “autonomamente”!) sono manovalanza, comunque gestita da parecchi stati europei (Germania, Francia, Belgio, olanda, Norvegia, Spagna: tutti coalizzati contro di noi, Vatic-ano incluso) che da un lato “aiutano” l’Italia a “integrarsi” nel piano “di ripopolamento” e “allegrizzazione colorata” dichiarato dall’ONU ormai decenni fa (e sempre negato dai traditori sini-stracci), e dall’altro incentivano per loro tramite il degrado di una nazione concorrente (ormai ex, in quanto ormai ridotta a colonia da parte loro).

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