Figlio vittima BR dopo arresti: “Non esistono ex brigatisti rossi”

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“Vorrei dire che gioisco, ma per il momento ammetto che sono soddisfatto. Era indispensabile assicurare questi terroristi alla giustizia”. Così ad Askanews Adriano, figlio di Lino Sabbatin, il macellaio ucciso il 16 febbraio 1979 a Santa Maria di Sala (Venezia) dai membri del gruppo Proletari Armati per il Comunismo, commenta gli arresti avvenuti stamane in Francia. Terrorismo, 7 membri delle Brigate Rosse italiani arrestati in Francia

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“Questi – aggiunge – non sono da considerarsi ‘ex’ terroristi ma lo sono tuttora, tali almeno vanno considerati. E – prosegue Sabbadin – devono finalmente assumersi le loro responsabilità”.

Il figlio di Lino Sabbadin conferma che fin dalla tragica morte di suo padre si è speso per l’arresto dei responsabili e del fiancheggiatori: “Era ed è un nostro diritto vederli pagare, secondo quanto la giustizia ha stabilito. Le nostre tragedie, infatti, continuano, sono ferite sanguinanti come se fossero accadute ieri”.




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