Poliziotto ucciso dai Rom. La moglie: “Devono pagare, non esiste perdono”

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“È trascorso un anno, ma il ricordo di quella tragica notte è ancora vivo in tutti noi. Pasquale Apicella, giovane agente della questura di Napoli, fu ucciso da dei criminali che speronarono la sua volante durante l’inseguimento. Il suo sacrificio, la sua passione per il lavoro, il suo esserci sempre per i più deboli, continuano ad ispirare l’agire delle donne e degli uomini della Polizia di Stato. Una grande famiglia a cui si è unita, da pochi mesi, sua moglie Giuliana, che con orgoglio prosegue l’opera iniziata da Pasquale”. E’ il ricordo dei suoi colleghi della Polizia di Stato sui social a un anno dalla scomparsa dell’agente morto durante un inseguimento e ucciso da una banda di rom.

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La vedova dell’agente ucciso, Giuliana, ha ringraziato. Ma non potrà mai dimenticare né perdonare. “Grazie per la vicinanza, stanotte come le altre 364 non ho dormito. Ma non esisterà mai perdono per quei tre individui. Mai. Per la vita che è stata negata a mio marito, i suoi sogni, le sue speranze. Le gioie che i miei figli non avranno mai più. Per il padre che non avranno e per il padre che lui non potrà mai essere più. Non esisterà mai perdono per tutto il dolore che hanno inflitto. Non esisterà mai perdono, né oggi, né domani per quello che hanno distrutto. MAI. E tutta la mia vita, ogni giorno io chiederò giustizia affinché paghino. Fino al mio ultimo respiro»

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