Decine di clandestini dispersi. Sarebbero morti nel naufragio di un gommone al largo delle coste libiche.
Lo riferisce l’Ong Sos Mediterranée che con la presenza della propria enorme nave in acque antistanti la Libia, ha causato le partenze e quindi anche questo naufragio: zero partenze nei giorni precedenti l’arrivo dell’ong francese. Del resto, le inchieste ormai hanno svelato gli appuntamenti con gli scafisti:
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In 130 a bordo: tentavano la traversata col mare grosso solo perché sapevano della presenza della nave dei negrieri francesi che li avrebbe portati in Italia. Altrimenti non sarebbero mai partiti con un barcone inadatto alla traversata.
Perse le tracce della barca a nord-est di Tripoli. 13 cadaveri avvistati in mare, ma non è stato possibile recuperarli.
“Oltre 100 morti nel naufragio della seconda imbarcazione.Solo OceanViking e 3 navi mercantili sono accorse. Le autorità avvertite li hanno lasciati affogare”, millanta sul web Mediterranea Saving Humans, che evidentemente già faceva i calcoli di quanto viene 100 moltiplicato per 4.500 euro.
La verità è che anche questi morti sono vittime prima di loro stessi, visto che pagano per andare ad imbarcarsi in Libia per venire in Italia, quando potrebbero vivere a casa propria, dove non ci sono guerre, e poi dell’ong francese che ha segnalato la propria presenza in zona.
Questo #migrante, traghettato in Italia dalla nave #OceanViking di @SOSMedFrance, scrive chiaramente che le navi delle #ONG causano le partenze dei barconi e che non dovrebbero stazionare davanti alle coste della #Libia quando il meteo non è favorevole.#PullFactor https://t.co/1uV0QF5NnP
— Francesca Totolo (@francescatotolo) April 23, 2021
Adesso non sbarcheranno più.
Affondate scimmie, insieme ai vostri bambini negri