Vaccinato con Pfizer positivo alla variante africana: a che servono i vaccini?

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Variante sudafricana del coronavirus, paziente vaccinato trovato positivo a Chivasso. L’uomo, un poliziotto sulla cinquantina residente nel Saluzzese, aveva infatti avuto già la seconda dose dello Pfizer-Biontech. Ha scoperto di essere stato infettato per puro caso nel corso di un controllo a campione per il suo lavoro.

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“Il vaccino – spiega il professor Giovanni Di Perri, direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale Amedeo Savoia – protegge contro la malattia, protegge meno contro l’infezione ma si tratta di infezioni quasi sempre asintomatiche. In sostanza, in questo specifico caso, l’essere stato vaccinato può essere la verosimile causa del fatto che l’infezione è asintomatica. Le infezioni che si presentano nei vaccinati sono di durata più breve rispetto alle infezioni naturali”.

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Il fatto che protegga contro la malattia – molto meno in caso di varianti, e qui ci troviamo in presenza di un cinquantenne in salute che sarebbe stato comunque asintomatico – ma non dal contagio, rende questi vaccini pericolosissimi: perché gli asintomatici diffondono il virus molto di più e così favoriscono l’insorgere di varianti resistenti ai vaccini.

Quindi, a che servono i vaccini ai giovani e sani? A nulla. Servono ai vecchi e ai malati perché non abbiano complicazioni. Non ai giovani e sani perché non infettino i vecchi e i malati.




4 pensieri su “Vaccinato con Pfizer positivo alla variante africana: a che servono i vaccini?”

  1. i ‘vaccini’ servono quando accenderanno il 5g a 61 o anche 121 V/m e li i loro sporchi cervelli friggeranno e diventeranno per pochi minuti zombie prima di esplodere. GODURIA MASSIMA!

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