Putin fa strage di terroristi islamici: 200 vaporizzati in un raid in Siria

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In Siria i terroristi islamici stanno pianificando attacchi e attentato contro le istituzioni statali nelle principali città in vista delle elezioni presidenziali, ha affermato il contrammiraglio russo Alexander Karpov, vice direttore del Centro per la riconciliazione delle parti siriane in conflitto.

“Gruppi armati clandestini hanno pianificato attacchi terroristici e attentati contro agenzie governative nelle grandi città con l’obiettivo di destabilizzare la situazione nel Paese in vista delle elezioni presidenziali”, ha detto Karpov in una conferenza stampa.

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Secondo Karpov, i terroristi vengono addestrati nei campi di addestramento dei ribelli, che si trovano “nei territori non controllati dalle autorità siriane, compresa la zona di Al-Tanf, controllata dalle forze armate statunitensi”.

A nord-est di Palmira i ribelli hanno creato una base mimetizzata, dove vengono addestrati gruppi per attacchi terroristici e vengono preparati ordigni esplosivi; le unità delle forze aerospaziali russe hanno colpito questi obiettivi, ha detto il contrammiraglio. Facendo una strage di islamisti.

“A seguito dei raid sono stati distrutti due rifugi, fino a 200 militanti, 24 camioncini con mitragliatrici pesanti, oltre a circa 500 chilogrammi di munizioni e componenti per fabbricare ordigni esplosivi improvvisati”, ha aggiunto Karpov.




14 pensieri su “Putin fa strage di terroristi islamici: 200 vaporizzati in un raid in Siria”

  1. “E allora perché è amico dell’Iran antisionista?” Le scelte di Putin sono geopolitiche. A lui conviene (anzi è indispensabile) mantenere lo sbocco al mare (la base russa) di Tartous. Così, di quando in quando, bastona la lurida merdaglia islamica terrorista (al soldo dei pedoemiri e dell’Anglogiudeuroamerika). Nello stesso tempo permette che gli ebrei criminali dell’entità bombardino, sempre di quando in quando (e sempre impuniti), la Siria repubblicana e che i predoni yankee occupino il nord del Paese e ne rubino indecentemente il petrolio. Tenta di barcamenarsi, dando un colpo al cerchio e uno alla botte. Quanto all’Iran è ovvio che, dal punto di vista russo, è sempre meglio avere al Sud dei propri confini una (enorme) nazione anti-americana, piuttosto che alleata dei nemici d’oltre oceano.

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