Ciro Grillo, lo stupro di gruppo arriva in Parlamento

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Pop corn.

“Vorrei portare all’attenzione di questa aula fatti che riteniamo gravissimi”. Così Ylenia Lucaselli di Fdi ha portato nel dibattito dell’aula di Montecitorio il caso del video di Beppe Grillo. “Mi aspetto che da tutti i gruppi ci sia una condanna forte e me lo aspetto soprattutto dalle donne M5S”, continua l’esponente Fdi chiedendo che “ci sia una capigruppo affinché si possa insieme esprimere vicinanza di tutto il Parlamento a una giovane donna vittima dell’arroganza e del sessismo verbale” di un leader politico.

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Un intervento a cui sono seguiti quelli di altri gruppi. Carla Cantone del Pd ma anche Lucia Annibali di Iv. “Non possiamo tollerare le parole di Grillo – dice l’esponente di Italia Viva – lasciano sgomenti” perché “denigrano” la vittima. “Mi aspetto una condanna da parte delle donne M5S ma anche da parte degli uomini. Noi non attacchiamo nessuno ma condanniamo profondamente le parole di Grillo nei confronti della ragazza a cui va tutto il nostro sostegno”. E ancora Daniela Ruffino dal Misto: “Mi aspetto un segnale da tutti i gruppi”.

A Fdi ribatte Davide Crippa dei 5 Stelle: “Una capigruppo credo non sia una sede idonea per affrontare una cosa del genere”. Il capogruppo M5S aggiunge: “Distinguerei la vicenda personale di un padre emotivamente coinvolto e quella politica del M5S. Sono due cose completamente diverse”. Per Laura Ravetto della Lega, “il video di Grillo è stato di una gravità inaudita”. Ed ancora Valentino Valentini di Forza Italia: “Noi siamo solidali con tutti coloro che devono affrontare il processo” ma “quel video era sfogo o un tentativo grave di interferire nel processo”. Per il capogruppo di Leu, Federico Fornaro, si tratta di “una vicenda triste. Chi svolge ruoli istituzionali e politici ha più doveri e Beppe Grillo si è dimenticato di essere il leader di un movimento”.