Famiglia Malika Chahly è islamica ma Fedez se la prende coi cattolici: paura di perdere la testa?

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Anche il PN scopre l’identità islamica della famiglia di Malika Chahly, nuova eroina della campagna per il ddl Zan che, invece, dovrebbe essere rappresentante onoraria di una legge contro i matrimoni misti.

Tutto giustamente condannabile e il corollario di hype mediatico che ha circondato la vicenda della sventurata Malika non ci sorprende: come prevedibile, è diventata l’ennesima testa di ariete per il Ddl Zan e ha ricevuto d’istante la solidarietà dei collettori social delle tesi di Alessandro Zan, Fedez e Elodie. Il primo ha anche elaborato una sua teoria sociale, utilissima alla narrazione della deriva omofoba italiana: . “I vari Pillon, associazioni cattolico-estremiste, antiabortisti ci tengono sempre a ricordarci che amare una persona dello stesso sesso sia contronatura e quindi non meritevole di pari diritti rispetto alle persone da loro considerate “normali”. Io credo invece che quello che ho appena visto sia contronatura, il rifiuto di una figlia da parte di una mamma attaccata ad uno stigma sociale. Che, purtroppo, è ancora vivo perché estremamente attuale nella nostra società cosiddetta “civile” e ancor più triste costantemente alimentato“.

https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/malika-eroina-del-ddl-zan-vs-italia-omofoba-ma-la-sua-famiglia-e-islamica-189420/

Già, c’è solo un dettaglio non di poco conto nella storia di Malika: prima di tirare di nuovo per la collottola il senatore Pillon, temibilissimo cattolico, Fedez avrebbe dovuto informarsi. La famiglia di Malika è di religione musulmana. Sapete chi ha scoperchiato il vaso di Pandora, risalendo ad un sito addirittura francese? Il portale Feminist Post altro che Pillon, nel quale si evidenzia come questo dettaglio sia stato “deliberatamente omesso dai media”. Malika ha un fratello che si chiama Samir, il papà si chiama Aberrazak, mentre la madre è italiana. E’ sufficiente cercare il padre su Facebook per vedere la ridente famiglia immortalata con tutte le donne che indossano il velo in occasione di una festa. Certo, questo non è abbastanza per certificare che la famiglia della ragazza sia tradizionalista islamica, ma di certo non possiamo addebitare questo episodio ai soliti cliché un po’ vintage sugli italiani baffo nero, mandolino e sogno del maschio forte.

Non ci sono commenti da fare su questa vicenda, tranne uno: Malika è vittima di discriminazione (fino a prova contraria, il beneficio del dubbio si concede sempre), ma il suo caso, non ce ne vogliano i paladini del Ddl Zan non c’entra una cippa lippa con i sempre cattivi cattolici come Pillon, né con la cultura italiana del 2021. E il fatto che l’estrazione culturale della ragazza di Castiglion Fiorentino non sia mai stata contemplata è senz’altro segno di cattiva fede: renderla nota avrebbe reso più difficile il processo di “martirizzazione” ad opera di noi tutti. Semplicemente, per gente come Fedez, è molto più facile – e anche sicuro – prendersela con i cattolici. Ad attaccare come retrogradi una famiglia di immigrati musulmani si perde un po’ la faccia petalosa di amico di tutto il mondo. Stiamo con questo giustificando le parole rivolte a Malika? Certo che no. Ma continuiamo a credere che l’”emergenza omofobia” non esiste e che in Italia le priorità non sono quelle del Ddl Zan.




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