Governo finanzia gli immigrati che vogliono aprire ristoranti e bar

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Niente ristori ai commercianti italiani sul lastrico. Soldi a pioggia per gli immigrati. E non solo per quelli che sbarcano e vengono subito accolti in hotel.

Èda un po’ di tempo che in diverse città italiane sono stati affissi i manifesti per la pubblicizzazione del famigerato progetto F.A.S.I, promosso dall’Unione Europea – Fondo Sociale Europeo e Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – insieme al Ministero dell’Interno. Usano in pratica soldi dei contribuenti italiani per dare lavoro agli immigrati.

Karina e Said – nel caso delle immagini che vedete – sono il volto di una nuova opportunità solo per cittadini stranieri, gli italiani sono esclusi. L’acronimo F.A.S.I. indica Formazione Autoimprenditoria e Start up per Immigrati, in sostanza l’obiettivo è quello di finanziare nuove imprese di immigrati mettendo a disposizione risorse, persone, servizi e sportelli dedicati. E soldi. Tanti soldi.

Tra le regioni interessate dal programma ci sono Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia. Ci muoviamo in contesti – quelli delle regioni coinvolte – con un alto tasso di disoccupazione tra gli italiani, in cui la stretta creditizia non si è mai attenuata, caratterizzate diffusamente dal fenomeno dell’usura e da costanti arrivi di clandestini. Ma il governo italiano, in combutta con la Ue, finanzia le imprese dell’invasore invece di aiutare i nostri disoccupati.

Attraverso le “Call 4 Projects” vengono selezionati, accelerati, finanziati e accompagnati sul mercato progetti e start up promossi da 10 migranti, che introducono soluzioni di valore per le economie dei territori interessati. E saranno 5 le start up finanziate e sviluppate, che riceveranno supporto e assistenza prima. In più per 25 immigrati selezionati – tra quanti hanno partecipato alle 80 ore di formazione obbligatoria – sarà possibile accedere a 100 ore di formazione specialistica, che consentirà di potersi candidare all’iscrizione all’elenco nazionale dei tutor.

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Nella prima fase di mappatura e selezione sono stati profilati 10mila immigrati per definire dei profili standard rispetto ai quali sviluppare o adeguare servizi e strumenti di integrazione socio-economica e avviare la formazione civica, finanziaria, economica e imprenditoriale.

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Ad oggi sono 6400 i migranti profilati, 807 i formati, 1440 i corsisti, 33 i corsi di formazione terminati. Tutto a spese vostre.

Su un totale di 93 migranti formati e accompagnati, il 33% punta a realizzarsi nel settore della ristorazione: se ne sente un gran bisogno. Di questo 33%, oltre la metà – il 55% – vuole infatti aprire un ristorante, la restante parte invece è interessata all’apertura di un bar (il 13%), una pasticceria (il 13%), una pizzeria da asporto ( il 16%). E gliela state pagando voi. Anche voi che avete il locale chiuso e vi troverete un concorrente in più. Se e quando vi faranno riaprire.

Sui 93 migranti formati, il 25% sceglie il commercio al dettaglio, ma sempre con forte orientamento alla vendita dei generi alimentari, sia attraverso la commercializzazione di prodotti alimentari di origine estera (alimentare etnico, 30%), sia attraverso i negozi alimentari generici (13%) o puntando ancora al commercio al dettaglio ambulante (ambulante alimentare 9%). La restante parte dei migranti che vogliono inserirsi nel settore del commercio al dettaglio sceglie i negozi di abbigliamento per il 30%, mentre il 9% sceglie la bigiotteria e un altro 9% la profumeria.

Quindi, abbiamo, in regioni con una disoccupazione giovanile di oltre il 50 per cento, un governo che finanzia il lavoro autonomo degli stranieri. E’ discriminazione. E’ odio razziale.

In questo grande Paese con una classe dirigente di merda, non si possono riservare posti agli italiani, perché sarebbe ‘razzismo’, ma si può fare il contrario. Dobbiamo riprenderci tutto. Dobbiamo cacciare chi ha usurpato il Potere a Roma.

Ha detto bene Sgarbi: “Andiamo a prendere il Palazzo pieno di stronzi”.




16 pensieri su “Governo finanzia gli immigrati che vogliono aprire ristoranti e bar”

  1. Se messa in pari con il fatto che vogliono tenere chiuse e far fallire le analoghe attività gestite da autoctoni, ce n’è abbastanza come prova per andarli a prendere e impiccarli tutti quanti: possibilmente insieme ai NEGRIDIMMERDA che stanno facendo entrare a frotte e che questi BASTARDI INFAMI proteggono.

  2. Resta il fatto che i soldi paiono scendere sempre a sud, pompati da nord a sud.
    X Antani:l’autolesionismo no!Tutto ciò che era é stato distrutto o lasciato in rovina e ci sono tanti negri ormai che é come camminare in un salotto devastato e costellato di merda.
    Purtroppo l’italia non é il regno di Fantasia, niente Infanta Imperatrice, niente ricostruzione da un prezioso granello salvatosi dal nulla.
    Come scrive il Maestro, il mondo é andato avanti, i vettori consumati.Se attraverso anch’io il campo di rose ed entro nella torre, arrivato in cima ricomincero’ come Roland?
    Mio Dio, NO!!!Il re rosso ha vinto.

    1. Scendono in quel modo perchè al sud c’è 1) clientelismo facile, essendoci povertà endemica 2) teste calde e tendenza al crimine per via di povertà e di pruriti sessuali conditi da tabù che li accentuano 3) servilismo dilagante, pur d’ottenere gli scopi suddetti. Si tratta di bacini di consenso molto collaudati e profondi, che a nessuno salterebbe mai in mente di bonificare ma che anzi stanno infognando ancora di più diffondendo sempre più neGri e muslim nel meridione. Eppure, basterebbe poco per innescare dei nuovi vespri… Il problema è che loro lo sanno e per questo hanno scarcerato i boss…

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