Casarini intercettato: “Senza ONG dovrei andare a lavorare”

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Gli investigatori del comando provinciale della Guardia di Finanza in una nota spiegano che Alessandro Metz, presidente e amministratore della Idra, e Beppe Caccia, che ne è vicepresidente, risultano aver eseguito bonifici a favore della società, ma in realtà le somme non sono personali, bensì provenienti da attività di fundraising «con la conseguenza che la restituzione di un prestito infruttifero altro non è che un modo per appropriarsi indebitamente di somme dalla società». Dalle intercettazioni, secondo quanto riportato da La Verità, emerge che tra gli armatori sembra esserci un patto d’acciaio. Ad esempio, l’ex no global Luca Casarini a Beppe Caccia il 22 novembre 2020 riferì che per convincere Alessandro Metz ad accettare l’incarico gli aveva detto che «se si dovesse trovare in difficoltà economiche non verrà abbandonato né da lui né da Caccia perché questo è stato il patto che loro tre inizialmente avevano concordato». Caccia gli parlò poi dei soldi delle donazioni di Facebook, dicendo che non è stato bello tenerli e domandarli in prestito. Ed è su questi movimenti che si concentrano le indagini.

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Il sospetto è che le erogazioni benefiche, riqualificate come prestiti infruttiferi alla società, siano state trasformate in assicurazione personale per gli armatori. Dagli accertamenti bancari sarebbe poi emerso «come la annotazione di operazioni di “restituzione prestiti infruttiferi” sia effettivamente riconducibile ad attività di raccolta fondi posta in essere dai soggetti che reclamano la restituzione stessa». Dunque, 31mila euro risultato prestati da Alessandro Metz e 25mila da Beppe Caccia. Per gli investigatori della Guardia di Finanza e della Squadra mobile di Ragusa, Beppe Caccia, Luca Casarini e Alessandro Metz avrebbero operato in perfetta sintonia, anche per far fronte a situazioni personali di disagio economico. Quindi, quello era un lavoro a tutti gli effetti per loro. Lo si evince pure da una telefonata di Luca Casarini: «Gli ho detto: ma sei sicuro che è questa la tua prospettiva credibile per il futuro? Perché o riuscivamo a fare ’sta roba per pagare l’affitto di casa e la situazione della separazione oppure mi dovevo andare a lavorare in un bar!».

Quel che è importante per loro è agire sotto l’ombrello delle Ong. Infatti, quando arrivò il bonifico dalla petroliera danese Maersk Etienne, Beppe Caccia e Luca Casarini erano elettrizzati perché «ora stanno provvedendo a pagare tutti i debiti».




4 pensieri su “Casarini intercettato: “Senza ONG dovrei andare a lavorare””

  1. Se a questo lurido comunista date un martello in mano diventerebbe campione Olimpionico nella specialità……Martello?=Lavoro.

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