Sentenza Cassazione eccita lobby gay: “Ora dateci i bimbi italiani”

Vox
Condividi!

Con una sentenza eversiva depositata ieri, le sezioni unite civili della Cassazione hanno di fatto sostituito il Parlamento nella scrittura delle leggi, dando il via libera alle adozioni gay all’estero: hanno sdoganato il traffico di bambini, spianando la strada alla trascrizione in Italia dell’atto di nascita di un bambino adottato negli Stati Uniti da due uomini. Nessuna apertura, invece, alla maternità surrogata. Almeno per il momento. È quanto ha stabilito la Cassazione con la sentenza 9006 depositata ieri, relatrice Maria Acierno, presidente Pietro Curzio.

VERIFICA LA NOTIZIA

Una sentenza eversiva non solo perché lede il principio di sovranità popolare, con un giudice che sostituisce i legislatori, ma anche perché sottomette le leggi italiane ad una legge straniera: in pratica viene applicata in Italia una legge straniera nonostante la legislazione italiana non preveda la stessa cosa. Una decisione legalmente abnorme in linea con la visione globalista delle toghe, che si sentono parte di una burocrazia transnazionale più che di uno Stato di diritto nazionale.

Nello specifico, la Cassazione ha dato il via libera al “riconoscimento degli effetti di un provvedimento giurisdizionale straniero di adozione di minore da parte di una coppia omoaffettiva maschile che attribuisca lo status genitoriale secondo il modello dell’adozione piena o legittimante”. Così è stata convalidata la trascrizione, nell’anagrafe italiana, dell’adozione – avvenuta a New York – di un bambino da parte di una coppia costituita da un italiano e un cittadino americano. Per gli “ermellini”, non può essere un “elemento ostativo all’adozione” il fatto che “il nucleo familiare sia omogenitoriale”,una volta escluso l’accordo di “maternità surrogata”.

Il Partito Gay: “Non basta, fateci adottare anche in Italia”

“Sentenza importante sì, che va a parificare quelli che sono i diritti della coppia gay in questione, ma manca ancora quello che è il riconoscimento alla nascita e vanno legalizzate le adozioni per tutti”. Così Fabrizio Marrazzo, Partito Gay per i diritti Lgbt Solidale ambientalista e liberale, commenta la sentenza di oggi della Cassazione che ammette la trascrizione in Italia di un bimbo adottato da 2 papà.

Secondo Marrazzo, “la normativa italiana ha ancora forti lacune”. A questo punto sollecita il governo Draghi a risolvere “la questione delle adozioni a persone Lgtb o a single anche in Italia. Ci sono migliaia di minori non adottati che vivono nelle case famiglia, trasformatisi così in orfanotrofi, minori che potrebbero avere invece una famiglia”

Con questa sentenza, i sindaci che vogliono opporsi alla trascrizione (l’atto che ne riconosce la validità in Italia), non potrebbero farlo, anche se la Cassazione non è la Consulta, quindi possono farlo perché ogni decisione di un tribunale non fa giurisprudenza in Italia, anche se parliamo della Cassazione, altrimenti sarebbe legale stuprare donne in jeans.

Vox

Esulta su Fb il sindaco di Torino, Chiara Appendino, tra le prime a cavalcare la battaglia per le adozioni omosessuali. Anche lei rilancia. “Ora – dice la prima cittadina torinese – mi aspetto che altri sindaci e sindache seguano questa strada. E che, subito dopo l’approvazione della legge Zan contro l’omo lesbo bi transfobia, la misoginia e l’abilismo (a proposito, quanto ancora ci si metterà per calendarizzarla?), il parlamento possa mettere mano al matrimonio egualitario. Stiamo aspettando da troppo tempo”. E aspetterai ancora. Per sempre.

«Io dico che un bambino ha diritto ad avere un papà e una mamma. La famiglia naturale deve essere al centro delle attenzioni del legislatore. Tutti siamo nati da una mamma e un papà, ci vuole massima protezione giuridica per tutti, ma non preminenza sulla famiglia naturale, perché se crolla la famiglia crolla la società». Ad affermarlo è Paolo Brosio che, intervistato dall’Adnkronos, commenta la sentenza della Cassazione che ha riconosciuto la trascrizione nel nostro Paese delle adozioni gay avvenute all’estero.

«Se il legislatore dà una prevalenza alla famiglia omosessuale rispetto a quella naturale, si arriva a quegli abomini per cui ad esempio si permette che ci sia il riconoscimento dell’utero in affitto – incalza Brosio – che secondo me è una cosa folle, perché vai a rendere cittadina di serie B magari una donna che, in condizioni di grave prostrazione psicofisica o di bisogno, affitta l’utero a due uomini che possono permettersi di tirare fuori 150mila euro, di cui 130mila, lo sanno tutti, vanno a loschi trafficanti».

«Il legislatore deve mettere al centro la famiglia naturale, che partendo da un presupposto di valori cristiani, deve prevalere», dice Brosio. Che poi osserva: «Quante famiglie ci sono oggi in Italia dove il papà guadagna un euro e la mamma non va a lavorare? Le norme devono tutelare queste famiglie, con gli incentivi, le agevolazioni, con una politica che è sempre stata promessa e poi nei fatti non c’è».

Questo non significa, sottolinea il giornalista, «che due donne o due uomini non debbano avere protezione, anzi. Se uno ha una forte fede deve avere una grande protezione per chi non può avere una famiglia naturale perché ha tendenze sessuali diverse. Siamo tutti figli di Dio e degni di amore e protezione, anche giuridica», spiega.

Nessuna condanna dunque «alla diversità sessuale, anzi: per quanto mi riguarda ho massimo rispetto e collaborazione a tutto tondo, sia nella professione che nella vita e nell’amicizia», dice Brosio. «Però dico solo che non si può dare una preminenza alla famiglia omosessuale rispetto alla famiglia naturale, perché così il risultato è che si discrimina al contrario. Bisogna trovare una giusta misura».

La giusta misura è che devono tenere le mani lontane dai bambini.




6 pensieri su “Sentenza Cassazione eccita lobby gay: “Ora dateci i bimbi italiani””

  1. Potere giudiziario troppo autoreferenziale, e queste sono le conseguenze. La magistratura deve essere autonoma dalla politica, ma non indipendente.

I commenti sono chiusi.