Sono stati rispediti alla Procura perché vengano tradotti in francese gli atti del processo ai tre richiedenti asilo responsabili della sommosa avvenuta all’interno dell’ex caserma Serena di Dosson di Casier la scorsa estate. I difensori degli imputati, gli avvocati Barnaba Battistella, Giuseppe Romano e Giuseppe Zago, hanno infatti eccepito che le carte non erano state scritte in una lingua parlata anche dai tre delinquenti mantenuti per anni dai contribuenti. Hanno imparato a saccheggiare ma non a comprendere l’italiano.
Amadou Toure, gambiano di 26 anni, Mohammed Traore, maliano di 25 anni e Abdourahmane Signate, 31enne senegalese erano stati arrestati insieme a Chaka Outtara, ivoriano di 23 anni, che si è suicidato nel carcere di Verona. Sono accusati di sequestro di persona per aver bloccato alcuni operatori e personale medico, di saccheggio e devastazione.
La rivolta era scoppiata mentre il personale medico dell’Uls 2 si trovava all’interno dell centro per comunicare l’esito dello screening anti Covid-19 effettuto il giorno prima agli scrocconi richiedenti asilo: appena diffusa la notizia di immigrati positivi, e quindi di un’altra quarantena, si era scatenata la violenza.
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Alcuni operatori della società che gestisce il centro e personale della Uls 2 si eranorifugiati in una stanza: ma i sedicenti profughi avevano impedito loro di uscire con violenze e minacce. Da qui la decisione della polizia di intervenire per salvare i sequestrati. Inutilmente: gli immigrati avevano iniziato a lanciare sassi e oggetti contro i poliziotti e devastato il centro.
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Ma che cazzo di nomi hanno… Tutti uguali. Come le cose dozzinali.