Questo cosiddetto profugo, ce ne sono ancora più di 85mila in hotel a spese nostre, confessava candidamente ai militanti di CasaPound: “Ho pagato 5mila euro per venire in Italia”. E si lamentava dei pochi soldi che i contribuenti gli girano:
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Negli ultimi cinquant’anni le società occidentali, tramite notorie associazioni (a partire delle scatoline per gli spiccioli di “Padre Umile” accanto alla cassa) e ovviamente l’Unicef, hanno fatto avere cibo, cure mediche, medicinali, e quant’altro consentendo una riproduzione esplosiva e deresponsabilizzata a soggetti che neppure si ponevano e pongono il problema della provenienza delle risorse.
Ne nasce l’ovvia – per menti semplici – idea che è possibile fare figli e porre quelli, nonché se stessi, a carico dei gonzi che pagano.
Molti di questi soggetti hanno idea che, in qualche maniera, le società occidentali possano essere contenti della loro presenza; molti ne sono convinti anche dai vari soggetti della filiera dell’immigrazione selvaggia, dal passeur nigerino all’avvocato cassazionista dell’associazione pro invasione insensata.
Perché questo è, per noi e anche per loro: un travaso privo di senso, di soggetti non selezionati, spesso criminali, sicuramente deculturati e descolarizzati, con una formazione mentale che non arriva a un dodicenne normale.
Sono convinti che si debba loro dar qualcosa; anche i “rifugiati” riconosciuti ridicolmente tali (eritrei di Roma, tra i tanti) vivacchiano dopo oltre vent’anni, convinti che sia lo stato italiano a doverli mantenere, casa, macchina e lavoro.
I criminali immigrazionisti fanno doppie vittime, noi e loro.
Ai cari ragazzi occorre fare capire che non c’è posto e non ci sono risorse.
Tornino a casa e, se riescono, insegnino agli altri ad essere più responsabili e a non privarsi di ogni possibile dignità cercando di scroccare dove si può scroccare.
Butta sangue, BASTARDO.