Insegnante in rianimazione una settimana dopo AstraZeneca

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Un’insegnante di 46 anni ricoverata nel reparto di Rianimazione del Policlinico di Palermo in gravi condizioni. Sconosciute al momento le cause del suo male, ma la donna si era vaccinata circa una settimana fa. Secondo i colleghi dell’Istituto Salesiano Don Bosco Villa Ranchibile la donna non soffriva di alcuna patologia.

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I medici dell’ospedale che hanno in cura la docente parlano di nessuna correlazione tra l’inoculazione del vaccino e il malessere grave.

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“In questo momento di grande apprensione per la sua salute, ci stringiamo con grande affetto alla nostra cara. Pregheremo insieme il Santo Rosario, chiedendo al Signore, per intercessione di Maria Ausiliatrice, la completa guarigione di Cinzia. Forza Cinzia, siamo tutti con te“, scrivono dalla pagina Facebook dell’Istituto.

Invece di vaccinare i vecchi vaccinano i giovani e li ammazzano. In Francia AstraZeneca è vietato sotto i 55 anni. In Italia nessuno ne parla. E anche se l’articolo del giornale locale non specifica il tipo di vaccino, è noto che agli insegnanti fanno solo AstraZeneca.




Un pensiero su “Insegnante in rianimazione una settimana dopo AstraZeneca”

  1. queste sono solo la punta dell’iceberg della realta.

    Ce ne sono tanti, che vengono portati in rianimazione
    ed i medici non sanno neanche che sono stati vaccinati 15 giorni prima
    o se lo sanno, non fanno nessun collegamento,
    perche sono certi che i vaccini
    sono come latte di capra dei pascoli verdi di montagna

    Se i medici non hanno il piu vago sospetto,
    figuriamoci i parenti
    i quali pendono dalla bocca di questi esimi intellettualoidi in camice bianco o verde (come i leghisti).

    La domanda che tutti dovremmo farci e’;
    atteso che
    1) fino ad oggi abbiamo 9 milioni di vaccini somministrati
    quindi 6 milioni di persone che hanno fatto almeno un vaccino
    2) in italia abbiamo 57 milioni di unita abitative, quindi ogni abitante ha in media una abitazione (1,05 per l’esattezza)
    3) diversi infettivologi, genetisti e medici
    attestano che nei prossimi 6 mesi il 30% di loro morira
    4) fino ad oggi abbiamo 6 milioni di vaccinati, che vivono in 6,3 milioni di unita abitative, di cui il 30% di loro dovranno trasferirsi nei prossimi sei mesi nei cimiteri, quindi saranno libere 1,89 milioni di unita abitative.

    Chi andra a vievre in queste unita abitative ormai libere?

I commenti sono chiusi.