Effetto lockdown: crollano le nascite e aumentano i morti ma entrano 220mila immigrati

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Meno nascite e più morti per la pandemia. Un triste binomio quello di un 2020, flagellato dal Covid, che ha portato come calcola l’Istat a un calo della popolazione in Italia di 384mila persone. “E’ come se non ci fosse Firenze” spiega l’Istituto nazionale di statistica, aggiungendo come “il record negativo di nascite dall’Unità d’Italia, registrato nel 2019”, sia stato “di nuovo superato nel 2020”. Gli iscritti in anagrafe per nascita sono stati appena 404.104, quasi 16 mila in meno rispetto al 2019 (-3,8%). Pensavamo peggio. E il calo della popolazione non è negativo in sé, dipende chi cala. L’Italia è un Paese sovrappopolato.

La geografia delle nascite mostra un calo generalizzato in tutte le ripartizioni, maggiore al Nord-ovest (-4,6%) e al Sud (-4,0%). I tassi di natalità pongono la provincia autonoma di Bolzano al primo posto con 9,6 nati per mille abitanti e la Sardegna all’ultimo con il 5,1 per mille.

“In tutti i mesi del 2020 si registrano valori percentuali inferiori a quelli dello stesso periodo del 2019, ad eccezione di febbraio con il 4,5% in più, in parte dovuto al giorno in più nel calendario 2020. Il calo delle nascite -spiega l’Istat- si accentua nei mesi di novembre e soprattutto di dicembre (-10,3%), il primo mese in cui si possono osservare eventuali effetti della prima ondata epidemica”.

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“Il quadro demografico del nostro Paese ha subito un profondo cambiamento a causa dell’impatto che il numero di morti da Covid” scrive l’Istat nel suo report, “ha prodotto sia in termini quantitativi che geografici”. “Nel 2020 i decessi in totale ammontano a 746.146, il numero più alto mai registrato dal secondo dopoguerra, con un aumento rispetto alla media 2015-2019 di oltre 100 mila unità (+15,6%)”.

“Nel corso della prima ondata dell’epidemia (marzo-maggio 2020) i decessi a livello nazionale sono stati 211.750, quasi 51mila in più rispetto alla media dello stesso periodo dei 5 anni precedenti (+31,7%). Di questi, i decessi di persone positive al Covid-19 registrati dalla Sorveglianza integrata ammontano a 34.079 (il 67% dell’eccesso totale)”. L’aumento dei morti, rileva l’Istat, “si è concentrato nelle regioni del Nord, dove si sono sfiorate punte del 95% a marzo e del 75% ad aprile”.

Mettendo a confronto l’andamento dei flussi migratori nelle quattro fasi in cui si può dividere convenzionalmente il 2020 (pre-Covid, prima ondata, fase di transizione, seconda ondata) con la media dei corrispondenti periodi degli anni 2015-2019, emergono significative variazioni in particolare per i movimenti migratori internazionali. Le iscrizioni dall’estero (220.533 nell’anno 2020), già in calo nel 2019 per la componente straniera, mostrano una diminuzione nei primi due mesi dell’anno (-8,8%) per poi crollare durante la prima ondata (-66,3%) e recuperare lievemente (ma sempre con una variazione negativa) nel corso dell’anno (-23,3% nella fase di transizione e -18,2% nella seconda ondata).

E’ osceno che sia entrato anche un solo immigrato nel 2020.




4 pensieri su “Effetto lockdown: crollano le nascite e aumentano i morti ma entrano 220mila immigrati”

  1. Crollano xché al governo c’è un’organizzazione criminale votata alla distruzione degli italiani, noi lavoriamo e il nostro welfare lo gettano ai negri bastardi!!!!

I commenti sono chiusi.