L’idea che invece una certa allergia all’immigrazione di massa fosse segno di intelligenza, anche.
Lo studio di due importanti psicologi evoluzionisti, Satoshi Kanazawa della London School of Economics e Norman Li della Singapore Management University, è un’ulteriore conferma.
Due i punti messi in evidenza dalla ricerca, che cozzano con la vulgata dei media di distrazione di massa, ma che sono razionalmente comprensibili: la felicità degli individui decresce con la densità della popolazione e cresce con la frequenza dell’interazione con gli amici.
Con un particolare: più sei intelligente, meno è vero il secondo assunto. O detto in un altro modo: più un individuo è intelligente, meno amici sono sufficienti a soddisfarlo.
La scoperta della loro ricerca si sintetizza in una frase: l’intelligenza è inversamente proporzionale al numero di persone con le quali interagisci. Più tendi alla esclusività dei rapporti, meno sei scemo. Il che ha senso: un individuo intelligente non perde tempo in rapporti superficiali, tende ad approfondire.
Tanto per metterla giù semplice: più sei intelligente, di meno barconi hai bisogno. Se sei Casarini, te li vai a prendere in Libia.
Secondo i due scienziati, questo dipende dall’ambiente nel quale ci siamo evoluti: quello di cacciatori e raccoglitori. I nostri antenati sono stati selezionati in un ambiente scarsamente popolato e con rapporti stretti tra pochi individui.
Questo significa che l’immigrazione, aumentando la densità della popolazione, rende i cittadini infelici. Soprattutto quelli intelligenti. Che risultano essere meno tolleranti.
E questo, badate bene, anche in caso di popolazioni simili: lasciamo perdere in presenza di individui etnicamente distanti.
Per approfondire: Country roads, take me home… to my friends: How intelligence, population density, and friendship affect modern happiness.
Non c’era alcun bisogno che lo dicesse la scienza. Il buonista è un co***one.
Fosse per me, gli ipocriti buonisti andrebbero marchiati a fuoco sulla fronte, con la scritta “sono un coglione”
Praticamente il lettore del ruttoquotidiano e di fogna pubblica