La pandemia era (è) l’occasione per riprenderci l’Italia

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Ceto medio sotto pressione per il Covid. Crolla il numero della popolazione che ne fa parte, riportano i dati dello studio Ipsos-Flair 2021, presentato al Cnel, dal 40% del pre-pandemia al 27%. Dal documento emerge inoltre che: le donne sono il vero (e non riconosciuto) sistema di welfare italiano; la paura e l’attesa sono i due sentimenti dominanti del momento, seguiti da altre due pulsioni negative come delusione e tristezza.

A causa della povertà la rabbia ribolle nel 13% delle persone, mentre serenità, dinamismo e passione animano, ciascuna, il 5% dell’opinione pubblica. Per Treu lo scenario delineato dal rapporto Ipsos, ”ci obbliga a correre e recuperare il tempo perduto. Milioni di imprenditori e lavoratori, soprattutto donne e giovani, aspettano risposte che tardano ad arrivare”.

Le prospettive di ripresa sociale e personale dalle ferite della pandemia, secondo il presidente, ”sono più complesse dei processi di mera ricostruzione economica e richiedono quindi misure altrettanto complesse di protezione e di promozione umana”.

Dovranno essere messi in campo strumenti ”affinché la transizione epocale in atto sia effettivamente giusta e non si limiti a innovare nelle scelte della economia, ma sappia aiutare le persone a sostenere l’impatto delle novità economiche e tecnologiche e a beneficiarne”, conclude.

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Vedete, questi corrono a vaccinarvi tutti con quello che capita, anche a discapito della vostra salute, non perché siano interessati al vostro benessere, ma perché hanno paura. Paura che il loro modello di società crolli sotto il peso della pandemia.

Dovete tornare velocemente a consumare. Altrimenti il sistema non regge e loro fanno la fine degli aristocratici dell’ancièn regime. E’ puerile pensare che loro vogliano il lockdown per ‘schiavizzarci’, quando il modo migliore di farlo è continuare con quello che stavano facendo: lasciarci sopravvivere tra uno spritz e l’altro. Intontiti dallo stadio e dai divertimenti. Senza diritti perché schiavi dei capricci.

La cosiddetta ‘destra identitaria’ non doveva contestare la pandemia, inventando bizzarre tesi di complotti globali, doveva abbracciarla. Doveva, per quanto possibile, fare di tutto per accelerarne gli effetti sulla società: perché le cose cambiano solo attraverso delle crisi di sistema, non certo per ‘riforma’. Prima della ricostruzione serve il crollo della situazione precedente. Ma a qualcuno piaceva, evidentemente, la società dello Spritz più di quella del Sangue.

Molti si riempiono la bocca con parole come ‘rivoluzione’ ma poi amano le comodità del consumismo più sfrenato. Che è la morte di quello in cui crediamo.

Sia chiaro: senza sommovimenti, la traiettoria attuale della nostra società porta ad un continuo ed inesorabile aumento dell’entropia. Serve una rottura. La pandemia poteva e può ancora essere il fattore scatenante di questa rottura. Questa crisi è un’occasione per noi, non per chi ha il potere e vuole ed è espressione di questo tipo di società consumistica globalizzata. Si torna indietro solo attraverso un passaggio ‘critico’. Altrimenti preparatevi a prenderlo nel culo per legge.




5 pensieri su “La pandemia era (è) l’occasione per riprenderci l’Italia”

  1. Completamente d’accordo con la Redazione, giusto ieri scrissi un commento analogo sulla questione, se aveste preso spunto ne sarei onorato.

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