“Curare i malati subito a casa”: giudice stronca minsitero. MIGLIAIA MORTI PER LE LINEE GUIDA DEL MINISTRO SPERANZA

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Il Covid si cura, e dove le cure domiciliari sono adottate, come nell’alessandrino, il numero dei ricoveri si è ridotto ad 1/3 e sono crollati i decessi.
Questi risultati dimostrano che le cure domiciliari precoci funzionano: noi ora chiediamo che diventino la base delle politiche di contrasto al Covid, con una riorganizzazione efficace della medicina territoriale.

Il medico non può perdere tempo e a stretto giro deve decidere “in scienza e coscienza” quale sia la cura migliore per il proprio paziente positivo al Covid-19.

Il Tribunale amministrativo regionale per il Lazio – Sezione Terza Quater ha accolto l’istanza cautelare e per l’effetto ha sospeso l’efficacia del provvedimento impugnato. Il riferimento è al ricorso presentato dai medici Fabrizio Salvucci, Giuseppe Giorgio Stramezzi, Riccardo Szumsky e Luca Poretti contro il ministero della Salute, Aifa – Agenzia Italiana del Farmaco per l’annullamento della nota del 9 dicembre 2020 recante i principi di gestione dei casi Coronavirus nel setting domiciliare nella parte in cui nei primi giorni di malattia prevede unicamente una “vigilante attesa” e somministrazione di fans e paracetamolo, e nella parte in cui pone indicazioni di non utilizzo di tutti i farmaci generalmente utilizzati dai medici di medicina generale per i pazienti affetti da Covid-19.

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I giudici lo scorso 4 marzo hanno scritto che il ricorso appare fondato, “in relazione alla circostanza che i ricorrenti fanno valere il proprio diritto/dovere, avente giuridica rilevanza sia in sede civile che penale, di prescrivere i farmaci che essi ritengono più opportuni secondo scienza e coscienza, e che non può essere compresso nell’ottica di una attesa, potenzialmente pregiudizievole sia per il paziente che, sebbene sotto profili diversi, per i medici stessi”.

Curare i pazienti a casa

La decisione è stata accolta con grande soddisfazione da Luigi Cavanna, primario di oncoematologia dell’ospedale di Piacenza, che ebbe l’intuizione di curare i pazienti positivi a casa senza farli arrivare in ospedale: “I malati di Covid ai primi sintomi non presentavano una malattia acuta, che richiedeva il ricovero in ospedale. Diventava acuta, con crisi respiratoria, quando non era curata per tempo”. In quelle prime drammatiche settimane c’erano malati attaccati al respiratore anche nei ripostigli, così ha deciso di “andare casa per casa e di iniziare a somministrare i farmaci sin dai primi sintomi, anche prima che arrivasse l’esito del tampone”. Per le ecografie polmonari e per la misurazione dell’ossigenazione bastava uno strumento da trasporto: “Ed era possibile monitorare un paziente tutti i giorni a distanza”.

Dei pazienti di Cavanna, riporta Italia Oggi, nessuno è morto e in pochissimi hanno avuto necessità di ricovero in ospedale. Eppure le visite domiciliari non sono ancora diventate lo strumento principale di cura sul territorio. “Curare a casa e presto è fondamentale, ormai l’esperienza ce lo insegna. Va cambiata la strategia: non deve essere il paziente Covid ad andare in ospedale, ma il medico che deve andare da lui”, ha spiegato il primario di oncoematologia dell’ospedale di Piacenza.




2 pensieri su ““Curare i malati subito a casa”: giudice stronca minsitero. MIGLIAIA MORTI PER LE LINEE GUIDA DEL MINISTRO SPERANZA”

  1. Il problema è che chi ha ottenuto buoni risultati, come il dottor Cavanna che ha risparmiato molte vite umane, non è ascoltato, perché ha trovato una soluzione efficace e curativa, ma che non va ad aumentare la speculazione. Vedasi il caso delle mascherine.
    Draghi ha commesso un errore grave a mantenere come ministro della salute Speranza, che non è medico ed il suo operato ha portato più danni che benefici al paese Italia. Inoltre la pubblicazione del suo libro, in cui NON HA Sconfitto il virus, è un oltraggio a medici e pazienti morti.

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