L’8 marzo non è più la festa della Donna: è la giornata dell’odio contro il Maschio

Vox
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Ormai l’8 marzo, già di per sé una festa demenziale, non è più la ‘festa della donna’, ma la giornata dell’odio contro il maschio. In cui media e politici corrotti ideologicamente si riuniscono in branco per una sorta di linciaggio contro la figura maschile.

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Sempre esulando dai dati che ci dicono come l’Italia sia la nazione con meno ‘femminicidi’ – altro termine orrendo e abusato – di tutta Europa: perché abbiamo ancora meno immigrati di altri Paesi come la Svezia, dove sono endemici. E che la vera emergenza, anche per le donne, sono i crimini degli immigrati.




3 pensieri su “L’8 marzo non è più la festa della Donna: è la giornata dell’odio contro il Maschio”

  1. Non è una festa contro il maschio in generale, ma contro una categoria specifica di maschio, quello di razza bianca e religione cristiana. Le femministe mica odiano arabo-islamici e ne(g)ri, i quali sono supermaschilisti e considerano la donna un oggetto sessuale e per riprodursi. La donna nei paesi musulmani e africani è trattata come un subumano, ma questo branco di lesbo**oie, ossia le femministe, mica lo dicono, si mettono le bende agli occhi e rompono i co***oni al maschio occidentale. Il quale ha solo un difetto: essersi arreso, per non dire scoglionato.

    Il femminismo è un movimento nato semplicemente per imputtanire la donna bianca e di religione cristiana. Allontanarla da quelli che sono i suoi principali doveri verso la società con la scusa della “emancipazione”, ovvero quelli di essere sposa e madre. Vedete voi se esistono movimenti femministi fuori dall’Occidente.

    È bene sottolineare questi particolari onde evitare di trarre in inganno i lettori.

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