Armato di coltello contro agenti al grido “Allah Akbar”: li riempie di morsi ma il giudice lo scarcera

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Puntava il coltello verso una donna, terrorizzando i passanti e seminando il panico in via Marco Emilio Lepido. Il 4 marzo, intorno alle 11, alla centrale operativa del 113 sono arrivate diverse telefonate che segnalavano un immigrato armato di coltello vicino a un negozio di alimentari.

I poliziotti delle volanti, arrivati sul posto, sono riusciti a disarmarlo. Ma l’immigrato ha reagito con calci, gomitate e morsi. Un agente ha riportato alcune ferite alle mani e una contusione all’avambraccio destro, giudicate guaribili in quindici giorni.

Durante la colluttazione l’uomo, M.K. nato in Bangladesh nel 1993, dipendente del negozio di alimentari, ha gridato più volte “ALLAH AKBAR” (Dio è il più grande).

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I poliziotti hanno appurato che il 28enne aveva una relazione con una connazionale 23enne, presente sul posto. La decisione di interrompere la relazione avrebbe fatto perdere la testa all’islamico che ha quindi preso un coltello di 56 cm ed è uscito dal negozio. Un anziano che stava assistendo alla scena, è intervenuto e ha riportato una contusione al polso.

Il 28enne è stato tratto in arresto per resistenza a Pubblico Ufficiale e lesioni finalizzate alla resistenza e deferito in stato di libertà per minacce gravi e aggravate e porto abusivo d’armi o oggetti atti a offendere.

Armato di coltello contro agenti al grido “Allah Akbar”




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