Boom di contagi lungo la rotta balcanica dei clandestini

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La situazione epidemiologica è in generale peggioramento nei Paesi dei Balcani occidentali, dove si registra un aumento dei contagi da coronavirus e crescente pressione sulle strutture sanitarie. La Slovenia ha registrato nelle ultime 24 ore oltre mille nuovi casi di covid-19 rispetto ai 250 circa di due giorni fa, la Serbia resta intorno ai 4 mila casi al giorno, un bilancio molto più pesante rispetto a poche settimane fa, in Romania i contagi sono raddoppiati in soli due giorni passando da 2 mila circa agli oltre 4 mila delle ultime 24 ore. Analogo trend in Bosnia-Erzegovina e Bulgaria, con un numero di contagi intorno al migliaio. Non è da meno il Montenegro, dove il presidente Milo Djukanovic ha chiesto al governo di inasprire notevolmente le misure restrittive con il ripristino dell’obbligo del test negativo per l’ingresso nel Paese. La nuova ripresa dei contagi si registra dopo che vari Paesi della regione, per il miglioramento temporaneo della situazione, avevano deciso nelle scorse settimane allentamenti delle misure e riaperture parziali. Ad eccezione dei Paesi già membri della Ue, nella regione solo la Serbia ha avviato con successo una campagna vaccinale grazie soprattutto alle massicce forniture di vaccino cinese e russo. Tutti aspettano le forniture nell’ambito del programma Covax, in ritardo rispetto agli annunci iniziali.

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E’ lungo questa rotta che arriva la marcia islamica che poi si abbatte sul Friuli e da lì esonda in tutta Italia. Con le varianti.