Il reddito di cittadinanza arricchisce gli immigrati: centinaia denunciati dalla GdF

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Centinaia di immigrati che, insieme ad altri milioni tra spacciatori e rom, beneficiavano del reddito di cittadinanza senza averne i requisiti. Si aggiungono all’esercito di percettori indebiti del sussidio mensile, pagato coi soldi degli italiani.

Sono altri 239 gli immigrati denunciati dalla guardia di Finanza alle Procure della Repubblica di mezza Italia. Milano, Napoli, Roma, Cosenza; Lodi, Bari, Torino, Pavia; Massa, Agrigento, Foggia; Genova, Vercelli, Pisa, Latina, Imperia e Rovigo. Centinaia di migliaia di euro andati a chi non ne aveva diritto, a discapito di chi ne avrebbe avuto realmente bisogno.

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Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle, in sinergia con l’Inps, sono iniziate nel dicembre scorso a Occhiobello, provincia di Rovigo. In quella circostanza i militari avevano intercettato, bloccandolo, il tentativo da parte di 23 persone, tutti rumeni, di riscuotere il reddito di cittadinanza. Gli immigrati avevano presentato una documentazione falsificata all’ufficio Inps. Nessuno di loro aveva titolo a ricevere il beneficio, non possedendo il requisito di residenza. Ricevuto il Pin, si erano recati in posta per ricevere la card elettronica prepagata, ma i finanzieri li avevano identificati e bloccati.

Ipotizzando un sistema di truffe diffuso in tutta la Penisola, le Fiamme gialle avevano deciso di estendere le indagini su scala nazionale. «È stato appurato – si legge in una nota della GdF – che una vasta platea di persone, tutte straniere, aveva presentato domanda». Così, la bacchetta magica che secondo Di Maio avrebbe dovuto abolire la povertà va sistematicamente ad ingrassare chi non ne ha i requisiti. Del resto, i numero parlano chiaro: su 673 le persone controllate, quindi, ben 239 non possedevano il requisito della effettiva residenza in Italia. Per loro è scattata la denuncia alle Procure di riferimento.

Ma il problema è molto più esteso. E sono quei milioni che lo prendono ‘regolarmente’ perché Pd e M5s hanno deciso che il ‘reddito di CITTADINANZA’ andava esteso anche ai non cittadini.