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Ristoranti fino alle 22 in zona gialla, bocciato emendamento FdI: Lega si astiene

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Ristoranti aperti fino alle 22 in zona gialla, bocciato l’emendamento di Fratelli d’Italia. A quanto si apprende infatti da fonti parlamentari, è stato respinto in Commissione I, Affari Costituzionali del Senato, l’emendamento che chiedeva di lasciare aperti, in zona gialla, bar, ristoranti, gelaterie, pub e pasticcerie fino alle ore 22. Sull’emendamento si sarebbero astenute Lega e Fi, mentre hanno votato contro le altre forze di maggioranza,




6 pensieri su “Ristoranti fino alle 22 in zona gialla, bocciato emendamento FdI: Lega si astiene”

  1. I ristoranti sono il luogo peggiore per un’infezione aerea. La mascherina non può essere indossata per ovvi motivi (Eh, come faccio a mangiare con la mascherina?? La domanda pseudoretorica che viene posta. Il punto è che il virus se ne sbatte se tu devi mangiare in mezzo alla folla coglionazzo), e la voglia di socialità porta in tanti, troppi, quasi a mò di sfida, ad affollare i locali.
    Ma la sfida con un’infezione non la fai a pugni finché il più debole non crolla a terra con il naso rotto e il labbro spaccato. Aricoglione, la lotta poi la fai su un letto, di casa se ti va bene, in ospedale se ti va male, o se va male a chi vive con te.
    Già era iperinfettivo il virus ‘cinese’, la variante ‘inglese’ è forse la metà più infettivo, e le altre due, soprattutto quella africana, anche più letali. Forse a forse di mutare, incrociandosi su se stesso, alla fine uscirà fuori una letalità alta, anche per gli adolescenti, o magari solo per loro come ora lo è per i grandi anziani chissà.
    Forse a quel punto anche i complottari lo prenderanno sul serio, almeno una buona parte. Spero di non dover fare il frollini della situazione, caso mai arrivasse quel giorno, sospetto ci sarebbe molta meno ‘tolleranza’ se l’attacco fosse rivolto ai ‘giovini’.

    1. Allora da domani devono essere proibite le motociclette, perchè poi qualcuno potrebbe andare a 300 all’ora e avere un incidente facendo male a qualcun’altro.
      E tutto il resto di conseguenza.
      La vita è un rischio. Potrei uscire domani e finire sotto una macchina.
      Visto che la gente andava all’osteria anche nel ’44 non vedo perchè non dovremmo poterci andare ora se ce la sentiamo.
      Chi non se la sente è libero di stare a casa. Mi ammalerò? Sta nel novero delle possibilità. Morirò? Potrei finire sempre sotto la stessa macchina domani: la vita è una malattia incurabile, porta inevitabilmente alla morte.
      Devo vivere come un topo perchè me lo dicono “loro”? Meglio un giorno da leone, va’…

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