Respinti da parrocchie vivono in auto: immigrati la cacciano anche dalla macchina

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L’annuncio nella pagina di un blog è di quelli che fanno accapponare la pelle e mette ancor più in evidenza come e quanto esistano situazioni di difficoltà economica nel nostro Paese, che risultano accentuarsi con l’emergenza sanitaria fino a sfociare in condizioni drammatiche anche dal punto di vista esistenziale. Si spiega anche così l’incremento dei suicidi o dei ricoveri ospedalieri per disturbi depressivi perché la fragilità legata alla paura e all’indigenza spinge le persone verso gesti o comportamenti autolesionistici.

Ma torniamo alla cronaca raccontando la storia di una coppia emersa appunto attraverso i social e che testimonia l’angoscia e la disperazione di casi che risultato tutt’altro, purtroppo, che rari. Ecco l’annuncio in questione: Appello per una coppia di coniugi senza tetto. Chiedo cortesemente aiuto per una coppia di coniugi sulla sessantina, italiani di Fiesso/Dolo che si trovano a vivere da circa quattro mesi in macchina. La banca circa due anni fa ha pignorato la loro casa, hanno fatto richiesta all’epoca a tutti i comuni del circondario e alle parrocchie, per un anno e mezzo sono stati ospitati in un alloggio che però ora serve per altre ‘persone’.

Lei ha un lavoro fisso da dipendente ma con uno stipendio minimo, potrebbe permettersi forse un affitto da 200 euro più le spese delle utenze ma nel circondario non si trova nulla. Anche un alloggio di fortuna andrebbe bene, magari riscaldato anche solo con la stufa. Non so più dove cercare e chiedere. Un’associazione a Padova le ha offerto un alloggio ma non vuole separarsi dal marito.

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Lui tra l’altro è ora ricoverato in terapia intensiva all’ospedale dopo un’operazione a seguito di un’infezione ai denti non curata. Lei ora è, al momento, da sola a dormire pericolosamente in strada dentro la sua macchina (l’altra notte degli extracomunitari avevano tentato di entrare in macchina ed è dovuta fuggire).

Vi chiedo un alloggio di fortuna, anche in affitto a pochi soldi, possiamo aiutarli a ritrovare un briciolo di dignità? A chi volesse mettersi in contatto direttamente per offrirgli un aiuto o un supporto, posso dare privatamente il numero della signora. Nulla da aggiungere se non sperare che qualcuno possa aiutare seriamente questa donna e il marito, quando sarà dimesso dall’ospedale, per rendere dignitosa un’esistenza che in questo momento non lo è.

Non solo i disoccupati, anche i precari non possono permettersi un affitto. Perché nelle case popolari ci sono ‘loro’. E sempre loro ti rapinano anche in auto. Cosa siamo diventati?




3 pensieri su “Respinti da parrocchie vivono in auto: immigrati la cacciano anche dalla macchina”

  1. Io sarò fine: siamo, anzi I comandanti si comportano da “aldamar”, letamaio. Pur non essendo ferrarese mi piace dirlo così, perché è pittoresco, il loro dialetto. Invece chi si comporta come i comandanti…..è pazzesco

I commenti sono chiusi.