AGGIORNAMENTO/ La GdF ha cancellato il tweet precedente sostituendolo con questo:
#GDF #Ragusa: eseguito decreto di #perquisizione per #favoreggiamento dell’#immigrazioneclandestina.#NoiconVoi pic.twitter.com/fbvvUrdY3W
— Guardia di Finanza (@GDF) March 1, 2021
Eseguito dalla @GDF il decreto di perquisizione della nave #MareJonio di @RescueMed per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
La nave è stata sequestrata. https://t.co/gACEEYFVKe— Francesca Totolo (@francescatotolo) March 1, 2021
Spiace @RescueMed, dopo il sequestro della nave #MareJonio dovrete rinviare la formazione dei vostri equipaggi.
Così vi risparmierete un’altra dentista (Giulia Berberi) trasformata in “medico a bordo”. https://t.co/BQmZKGhRRs— Francesca Totolo (@francescatotolo) March 1, 2021
ONG, l’accusa della Procura: «Soldi in cambio del trasbordo sulla “Mare Jonio” di Casarini»
Soldi in cambio del trasbordo, l’11 settembre del 2020, di 27 migranti dalla nave danese Maersk Etienne, che li aveva soccorsi 37 giorni prima, sulla Mare Jonio operante per conto della Mediterranea saving humans-aps. È l’ipotesi della Procura di Ragusa che ha disposto perquisizioni a Trieste, Venezia, Palermo, Bologna, Lapedona (FM), Mazara Del Vallo (TP), Montedinove (Ap) e Augusta (SR).
Per l’accusa il trasbordo sarebbe avvenuto «dopo la conclusione di un accordo di natura commerciale tra le società armatrici delle due navi, in virtù del quale» quella «della Mare Jonio ha percepito un ingente somma quale corrispettivo».
Nell’inchiesta, che ipotizza i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di violazione alle norme del codice della navigazione, sono indagate dalla Procura di Ragusa quattro persone, tra soci, dipendenti o amministratori, di fatto o di diritto, della società proprietaria ed armatrice del rimorchiatore Mare Jonio. Le indagini sono state affidate a un gruppo interforze composto da militari del nucleo Pef della Guardia di finanza di Ragusa e da poliziotti della Squadra Mobile della Questura del capoluogo Ibleo e da personale della sezione Operativa Navale delle Fiamme gialle di Pozzallo e della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Pozzallo. Il gruppo investigativo sta eseguendo un decreto di perquisizione personale e locale e di sequestro finalizzato a «ricercare ed acquisire ogni elemento documentale e/o su supporto elettronico utile a comprovare i rapporti tra gli indagati e tra essi e la società danese armatrice della Maersk Etienne, nonché di eventuali altre società armatoriali». Per la Procura di Ragusa, sulla base di indagini «fin qui svolte, corroborate da intercettazioni telefoniche, indagini finanziarie e riscontri documentali», è «emerso che il trasbordo dei migranti effettuato dall’equipaggio della Mere Jonio» sarebbe avvenuto «senza nessun preventivo raccordo con le sutorità maltesi, competenti per l’evento Sar, o con quelle italiane ed apparentemente giustificato da una situazione emergenziale di natura sanitaria, documentata da un report medico stilato dal team di soccorritori imbarcatosi illegittimamente a bordo del rimorchiatore». Ma non solo, è la contestazione più grave mossa dalla Procura di Ragusa: il trasbordo sarebbe stato «effettuato solo dopo la conclusione di un accordo di natura commerciale tra le società armatrici delle due navi, accordo in virtù del quale la società armatrice della Mare Jonio ha percepito un ingente somma quale corrispettivo per il servizio reso».
Le ong sono organizzazioni criminali che uno Stato serio non tollererebbe.
I quattro indagati sono l’ex non global ora “globalissimo” @lukacasa, il capo missione del salvataggio @beppecaccia, ex assessore a Venezia, il regista Alessandro Metz e il comandante Pietro Marrone, al timone durante le operazioni di @RescueMed.#MareJonio #ONG pic.twitter.com/I9Ljh4Hb8l
— Francesca Totolo (@francescatotolo) March 1, 2021
Fantastica la “pluricrocerista a bordo delle navi delle ONG” (di @RescueMed) @AngiKappa di @RaiNews!
Due capo missione della #ONG, l’armatore e il comandante della #MareJonio sono indagati ma la ONG è “estranea all’inchiesta”. Certo i reati sono a carico della persona, però… pic.twitter.com/ZFSNfgnxkb— Francesca Totolo (@francescatotolo) March 1, 2021
Ne sequestrano una per fare scena… ma ne lasciano passare 20.
Sotto inchiesta questo pezzo di merda: deve confessare chi è che lo paga.