Ancora sbarchi a raffica a Lampedusa, dove in poche ore sono quasi 400 i migranti approdati. Lampedusa, insomma, continua a cercare di resistere alla morsa degli arrivi ininterrotti. L’isola, al collasso, è ormai da troppo al centro di una situazione che registra l’hotspot stracolmo già a febbraio. E, in spregio all’emergenza sanitaria, presa d’assalto con l’aggravante del Covid e delle sue varianti. Un accerchiamento a tenaglia che, tra problemi di ordine e sicurezza, e minaccia epidemiologica, rischia di far saltare in aria un equilibrio precario da anni. L’ultima notizia che arriva dall’isola, allora, è la drammatica conferma della improcrastinabilità di un intervento risolutore: quella che rileva il contagio di 10 agenti in servizio a Lampedusa, risultati positivi al Covid-19. Per quattro di loro, peraltro, i controlli avrebbero già accertato la variante inglese. Gli altri sei, invece, sono in attesa degli esiti degli esami clinici. Perché, denuncia il Coisp che per bocca del segretario nazionale Nicolò Di Maria, «lavoriamo senza i requisiti minimi di sicurezza».
Dunque, le notizie che arrivano dalla più grande delle Pelagie sotto attacco degli sbarchi – con 400 arrivi di migranti in poche ore – confermano l’immagine di una polveriera sul punto di esplodere. Dieci agenti in servizio a Lampedusa sono risultati positivi al Covid-19. Per quattro di loro gli esiti di laboratorio avrebbero già accertato un contagio da variante inglese. Gli altri sei, invece, sono in attesa degli esiti degli esami clinici. Tutti avrebbero manifestato i sintomi nei giorni scorsi, quando sull’isola sono approdati centinaia di migranti. A denunciarlo all’Adnkronos è, come anticipato, il Coisp che attraverso le parole del segretario nazionale Nicolò Di Maria, spiega: «Il 21 febbraio nell‘hotspot di Contrada Imbriacola c’erano già 1.300 ospiti a fronte di una capienza di 192 persone. In una condizione di simile sovraffollamento saltano tutti i protocolli di sicurezza».
Una situazione che rischia di essere «la punta dell’iceberg», dice ancora il leader sindacale. Che poi prosegue: «Con l’arrivo della primavera e della bella stagione – dice Di Maria – gli sbarchi si moltiplicheranno. E la situazione non potrà che aggravarsi. Il rischio è quello di assistere a una recrudescenza del fenomeno che non sappiamo dove ci porterà». Il segretario nazionale del Coisp nei mesi scorsi, insieme al segretario regionale Maurizio Senise, si è recato a Lampedusa per verificare in prima persona le condizioni nell’isola, denunciando «un’evidente mancanza di sicurezza».
«I governi cambiano. Ma la situazione resta la stessa»…
Insomma, come confermato dalla preoccupazione chiaramente enunciata dagli esponenti del Coisp, sull’isola «le regole anti-Covid non possono essere rispettate». Per Di Maria, infatti, «non ci sono i requisiti minimi di sicurezza perché le strutture sono inadeguate e sovraffollate. Continuare così significa mandare al massacro le forze dell’ordine. Che pagano un prezzo troppo alto e meritano un’attenzione maggiore da parte dello Stato». Secondo il segretario nazionale del sindacato, infatti, «i governi cambiano. Ma la situazione resta la stessa. Lavoriamo senza i requisiti minimi di sicurezza. Una condizione che in una situazione di emergenza pandemica qual è quella che viviamo è ancora più inaccettabile». Una preoccupazione che supera i livelli di guardia, condivisa anche dal sindaco di Lampedusa, Totò Martello. Il quale, nel giorno in cui sulla più grande delle Pelagie in poche ore sono approdati quasi 400 migranti, ha polemizzato col governo.
3 pensieri su “SBARCHI: LA VARIANTE DILAGA A LAMPEDUSA, POSITIVI 10 POLIZIOTTI”
I commenti sono chiusi.
La strategia di Salvini di non protestare per gli sbarchi non è casuale, semplicemente Salvini sta mettendo, con il suo silenzio, il governo di fronte alle sue responsabilità’! Mi spiego, col bel tempo gli sbarchi saranno di una tale drammaticità che saranno imgrillini ed il Pd a dover mettervi argine, perché la valanga in arrivo e’ sconvolgente. Pd e Grilini aspettano che a protestare invocando il pugno di ferro siano Lega e Forza Italia, ma questi se ne fregano, occupatevene voi dicono. Vedrete che combattere i comunisti coi negri, che sono poi la loro arma, darà i suoi frutti. Del resto i negri vogliono andare in Germania o in Francia dove obiettivamente c’e’ più figa.
non mi sembra sia così in quanto coop e Caritas vogliono nuovi utenti con cui fare incassi milionari e più arrivano più soldi entrano e più denaro entrano nelle casse dei partiti …..
“La strategia di Salvini di non protestare per gli sbarchi non è casuale, semplicemente Salvini sta mettendo, con il suo silenzio, il governo di fronte alle sue responsabilità’!”… UAUAUAUAUAUAAAAAAAAAAAAAHAHHHHHHHHHHHH!…