Variante africana si diffonde in Alto Adige: scattano lockdown

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Dopo che l’azienda sanitaria altoatesina ha riscontrato nuovi casi della variante sudafricana del virus Sar-Cov-2, vengono estese anche ai comuni di Parcines, Tirolo e Silandro le misure restrittive già in vigore a Merano, Rifiano, Moso in Passiria, San Pancrazio, Malles, Lana, San Martino in Passiria, Caines e San Leonardo in Passiria. A partire da lunedì 1. marzo e, come negli altri Comuni, fino a domenica 7 marzo, vi sarà l’obbligo di test in entrata e in uscita dai Comuni. I test richiesti dalle misure anticontagio si possono eseguire nelle stazioni di test allestite appositamente, oltre che da diversi medici di famiglia e farmacie. Per svolgere gratuitamente il test è necessario compilare un’autodichiarazione che certifica la necessità del movimento in uscita dal territorio comunale. Tutte le informazioni sono reperibili online sul sito web dell’Azienda Sanitaria.




22 pensieri su “Variante africana si diffonde in Alto Adige: scattano lockdown”

  1. “Solo un medico delinquente puo negare l’esistenza del virus, al fine di guadagnarci soldi e gloria da parte dei negazionisti (leghisti)”… guarda che i “leghisti” ùla ùla tutto sono meno che “negazionisti”, figuriamoci!… e poi, sai che “soldi e gloria” ci guadagnerebbero, appunto, i “negazionisti”!… hai scritto una cretinata così deprimente che non val neanche la pena risponderti. Ribadisco solo ciò che ogni scienziato onesto non può che confermare: il “Sars-COV-2” (quello che io chiamo, non a caso, fantacovid) non è MAI stato propriamente isolato da NESSUN laboratorio del mondo.

  2. “i medici sono stati i primi a correre a farsi un vaccino”… forse “i medici” masochisti e deficienti che conosci tu. Tutto (il peggio) è possibile, in effetti.

I commenti sono chiusi.