Sono tornati a partire da Lampedusa dopo il divieto durato alcuni mesi che li aveva visti ‘riparare’ in Corsica.
Segnalo al viceministro dei Trasporti @AMorelliMilano che gli aerei della #ONG @seawatch_intl partono da #Lampedusa, dopo essere stati cacciati da #Malta. pic.twitter.com/2m1ReZoLfK
— Francesca Totolo (@francescatotolo) February 26, 2021
Le Ong ampliano il proprio raggio d’azione con una flotta aerea di invasati. La cosa vergognosa ma prevedibile è che questi aerei partano, con il consenso del nostro governo, da Lampedusa.
“Seabird decolla da Lampedusa per la sua prima missione!”. Così sui social i trafficanti di Sea Watch, avevano celebrato l’anniversario dello speronamento di Carola Rackete, un nuovo aereo da ricognizione. “Il nostro nuovo aereo di ricerca è operativo a partire da oggi, Mentre Moonbird ha dovuto lasciare l’isola per lavori di manutenzione, effettuiamo le nostre ricerche con Seabird su un’ampia area del Mediterraneo centrale” – spiegava Sea watch
Il nuovo aereo di #SeaWatch decolla oggi per la sua prima missione!
Mentre #Moonbird si ferma per manutenzione, #Seabird ci permette di continuare a individuare imbarcazioni in pericolo, prestare assistenza nei soccorsi e documentare violazioni di diritti umani nel Mediterraneo. pic.twitter.com/yLlCOiabTb
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) June 29, 2020
I tedeschi hanno il vizio di violare la sovranità altrui. La cosa strana è che questo aereo non subisca danni a Lampedusa. Ci stupisce che gli isolani non lo smontino. Ovviamente noi sconsigliamo sempre azioni illegali. Tipo traghettare clandestini a casa nostra. Fuori i trafficanti tedeschi dall’Italia.
Dobbiamo consentire a chi vuole trasformare l’Italia in un campo profughi di fare il proprio comodo partendo dal nostro aeroporto?
Mi pare che la situazione sia ampiamente fuori controllo.