Lampedusa. Sbarcano positivi, isolani respinti da medici: “Prima dobbiamo curare i migranti”

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La reporter Totolo ha intervistato il rappresentante locale della Lega a Lampedusa. L’ottimo Attilio Lucia. Un po’ imbarazzato dalla recente svolta ‘europeista’ di Salvini. La testimonianza di Lucia è drammatica.

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[…] Ora il problema si manifesta al momento dello sbarco, perché tanti immigrati sono positivi al Covid-19 (secondo i dati del Viminale, il 20 per cento degli immigrati sbarcati in Italia sono positivi al Covid-19, ndr). Ricordo che a Lampedusa non è presente l’ospedale (solo un poliambulatorio, ndr) ed è operativa una sola ambulanza, che quindi viene utilizzata anche dagli immigrati positivi al virus o con altri problemi di salute. Solo nell’ultimo fine settimana, sono arrivati sull’isola più di 50 immigrati positivi. Nell’hotspot, gli ospiti vivono in totale promiscuità e, per questo, è quasi impossibile mantenere le condizioni di sicurezza per evitare ulteriori contagi. Come ho mostrato in video, peraltro, gli immigrati non indossano le mascherine.

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[…] Nonostante ai contribuenti italiani le navi quarantena costino quattro milioni di euro al mese (il costo unitario per la sola locazione di una nave quarantena è di un milione al mese, ndr), ancora oggi viene utilizzato il nostro traghetto, su cui viaggiano sia le persone sia i rifornimenti alimentari destinati ai lampedusani. Non si capisce il motivo del continuo utilizzo del nostro vitale collegamento con la Sicilia.

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Parliamo dei politici e degli amministratori lampedusani. Pietro Bartolo, eurodeputato del Partito Democratico, e il sindaco Salvatore Martello stanno facendo qualcosa per sostenere la vostra isola?

[…] Come detto, non c’è un ospedale, un logopedista, un pediatra e un ginecologo sempre disponibili. Infatti, una settimana fa è successa un episodio gravissimo. Dopo un aborto spontaneo al terzo mese di gravidanza, una donna ha avuto una grave emorragia. Si è recata al poliambulatorio di Lampedusa e i medici le hanno detto che doveva essere trasferita in Sicilia perché in quel momento non era presente un ginecologo sull’isola. Ma contano le vite dei lampedusani? Sembra che non freghi niente a nessuno ed è questa la nostra rabbia.

[…] Faccio un esempio: spesso i lampedusani, che hanno chiamato il poliambulatorio per un malore o un incidente, si sono sentiti rispondere che dovevano aspettare perché l’ambulanza era impegnata al molo Favaloro per uno sbarco di immigrati.

[…] Lampedusa è stata definita la “Porta d’Europa” e, per questo motivo e per ricordare gli immigrati morti in mare, è stato costruito un monumento sull’ultimo promontorio a sud dell’isola. Lampedusa è stata ed è invece la porta dove entrano i soldi. Peraltro, la scorsa estate, Bartolo aveva lanciato una raccolta fondi per restaurare quel memoriale. Ricordo che costui, ancora prima di essere un eurodeputato, è un lampedusano che avrebbe dovuto pensare ai suoi conterranei, alla costruzione di un ospedale. Cosa ha fatto per la sua isola?




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