Nonostante l’emergenza varianti resistenti al vaccino o più contagiose, il governo non fa nulla per evitare l’ingresso di migliaia di clandestini. Moltissimi dei quali positivi:
Continua l’invasione a #Lampedusa: oggi altri due barconi di #migranti sono arrivati sull’isola.
Rosario Costanza denuncia ciò che è avvenuto nei giorni scorsi nell’hotspot: un minore è stato accoltellato da altri immigrati. pic.twitter.com/dyTxHP6tA3— Francesca Totolo (@francescatotolo) February 25, 2021
Questa è tentata strage. E’ epidemia colposa. E ne sono tutti complici quelli che hanno dato la fiducia al governo di Lamorgese e Speranza.
Gli italiani non possono spostarsi tra regioni (e pure tra comuni nelle zone rosse), ma un tunisino, senza requisiti per la richiesta di asilo, può tranquillamente sbarcare in Italia.
Per il #GovernoDraghi, la priorità non era la salute degli italiani?— Francesca Totolo (@francescatotolo) February 24, 2021
Solo negli ultimi giorni sono sbarcati 167 clandestini infetti.
“Il #coronavirus non lo portano i #migranti” (cit #Lamorgese, ottobre 2020)
Solo a febbraio
✔️46 immigrati positivi scaricati dalla #OceanViking a Augusta
✔️21 scaricati dalla #AitaMari a Augusta
✔️50 sbarcati dal rimorchiatore #AssoTrenta a #PortoEmpedocle
✔️50 a #Lampedusa— Francesca Totolo (@francescatotolo) February 24, 2021
Una piccola parte di quelli che ovviamente non saranno stati individuati, perché ai clandestini che sbarcano fanno il tampone rapido. Con il tampone antigenico rapido, non si estrae RNA, ma si cerca l’antigene. La presenza del virus è rilevata tramite la reazione tra antigene (la Spike protein del virus) e anticorpo, che è presente all’interno del test.
Il tampone antigenico che ha una prestazione del 70%, ovvero su 10 positivi ne prende 7.
Per ovviare a questo difetto di sensibilità dei tamponi antigenici (che ricercano l’antigene rispetto ai tamponi molecolari che invece identificano l’Rna, ndr) gli antigenici dovrebbero essere fatti tutti quanti possibilmente nello stesso giorno e ripetuti dopo 5 giorni. Ovviamente, con i clandestini che sbarcano non accade.
Se si fa lo screening con gli antigenici una volta sola e per di più diluito nel tempo succede che si lascia il 30 per cento dei positivi con una capacità di moltiplicazione del virus.
Ergo, è molto probabile che 1/3 di chi sbarca e viene indicato come ‘negativo’ sia, in realtà, un falso negativo. Per non parlare del fatto che i test quasi certamente non individuano le varianti come quella africana.