Già allora si parlava di ‘integrazione’. Il ‘Balotelli’ dell’epoca, Wolde Selassie.
Domenico Mondelli, etiope (nato a Wolde Selassie) e fascista, è stato il primo pilota militare nero della storia.
Cortocircuito antifascista tra 3 2 1 💣 pic.twitter.com/TXqNRg9QSB— Francesca Totolo (@francescatotolo) February 24, 2021
Liberoquotidiano lo definisce ‘afro-italiano’, à la Kyenge. E la cosiddetta ‘destra’ italiana ne esalta la vicenda per farsi bella verso la sinistra e dimostrare di non essere ‘razzista’. A proposito di sudditanza culturale di chi non sa difendere le proprie posizioni e poi si lamenta se gli altri se ne approfittano.
Al di là del titolo ironico, non è che si è razzisti se si nega che si possa essere ‘afro-italiani’, una categoria inesistente, come quegli animali mitici dell’antichità. Anzi, è più razzista chi vuole assimilare l’altro negando la sua identità. E la propria.
Sulla razza anche il Nazismo ha le sue colpe, come si fa a fare una guerra di sterminio contro popolazioni più bianche più bionde con gli occhi azzurri di te? Invece di colonizzare l’africa, e gli sarebbero bastati gli scarsi territori italiani dove installare allevamenti di superuomuni ariani, si ha preferito scatenare una guerra civile tra bianchi di cui oggi vediamo le conseguenza. Eppure grazie alla scienza verrà il giorno in cui uteri artificiali potranno incubare un numero infinito di bambini sani bianchi biondi da dare in adozione da neonati a tutte le copie meritevoli.
Il Fascismo non aveva connotazioni identitarie ed etnorazziali, quindi il tigrino fascista non va considerato un fatto strano. Tra l’altro prima di Mondelli, il Regno di Sardegna ebbe anch’esso un ufficiale ne(g)ro, di cui però mi sfugge il nome.