Legittima difesa: “Italiani ostili verso gli immigrati”

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Un europeo – visto che in molti Stati i non europei cittadini sono ormai 1/4 della popolazione, il dato è sottostimato riguardo agli autoctoni – su quattro prova un sentimento negativo nei confronti dei musulmani, uno su tre è ostile verso gli immigrati, e più di un terzo verso i rom.

Cresce anche il nazionalismo razziale. In aumento anche le teorie anti-femministe: in particolare l’idea, evidente, secondo la quale il femminismo sarebbe responsabile di una marginalizzazione e demonizzazione sperimentata da molti maschi nella società.

Una società, quella dei paesi europei, dove la pandemia e la crisi economica hanno favorito la diffusione di populismo e nazionalismo.

Un fenomeno che vede l’Italia tra i primi posti, con l’ascesa dei partiti sovranisti che hanno “cannibalizzato” la cosiddetta destra moderata.

E’ il quadro – interessante – che emerge dal report 2021 “State of hate – l’estrema destra in Europa”. A centro della ricerca – realizzata da associazioni accoglione come l’nglese Hope not hate, dalla svedese Expo e dalla tedesca Amadeu Antonio foundation, tutte finanziate da Soros – c’è un sondaggio effettuato su un campione di 12mila persone in 8 Paesi europei (Svizzera, Francia, Germania, Uk, Italia, Polonia, Ungheria).

L’indagine rivela una crescita di sentimenti di ostilità nei confronti delle cosiddette minoranze.

In Ungheria, Paese dove la propaganda migrazionista non è esistita fino alla caduta del muro, uno degli effetti positivi del comunismo reale è stata la cristallizzazione dei Paesi dell’Est al 1950, il 60% della popolazione intervistata ha un’idea negativa degli immigrati, il 54% verso i musulmani. In generale, l’immigrazione rappresenta una delle quattro principali preoccupazioni in Francia, Germania, Italia, Olanda e Svizzera. A questo si somma una profonda sfiducia nelle autorità, che è già diventata, e diventerà ancor di più, terreno fertile per movimenti populisti e radicali. Il disincanto politico e l’avversione anti-sistema sono particolarmente pronunciati in Italia e in Francia, con, rispettivamente, il 79% e il 67% del campione che lo dichiara apertamente (seguono la Polonia, 63%, Uk e Ungheria con il 55%).

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I dati italiani sono molto più simili a quelli ungheresi che a quelli tedeschi o francesi. Questo perché abbiamo meno ‘cittadini’ non autoctoni e perché siamo meno compromessi di altre popolazioni.

Colpisce la fotografia italiana: il 74% dei nostri connazionali ritiene che il paese stia andando nella direzione sbagliata. Anche da noi, come in altri Stati, hanno preso piede – veicolate da partiti e movimenti sovranisti – l’evidente emergenza della sostituzione etnica. Tradotto: le élite stanno incoraggiando o non contrastando l’immigrazione come mezzo sostituzione dei popoli.

Altro punto, quello relativo all’anti-femminismo. La ricerca mette in luce opinioni “inaspettate”. Per dire: il 41% degli svedesi crede che il femminismo sia responsabile del presunto sentimento di marginalizzazione e demonizzazione degli uomini nella società. Nella classifica seguono la Polonia (30%), Regno Unito (28%), Francia (25%). In Italia, dove le femminazi sono infima minoranza e il problema quasi assente rispetto al nord europa, solo il 15% degli intervistati lo pensa.

Circa il quaranta per cento degli italiani giudica positivamente il ‘razzismo’ secondo un altro sondaggio. O meglio, ritiene che sia corretto discriminare gli stranieri in Italia. Cosa significa ‘discriminare’? Probabilmente pensare che sia giusto che in Italia le case popolari e il reddito di cittadinanza vadano solo a italiani.

Trattandosi di un sondaggio telefonico siamo certi che il numero è sottostimato. E ci sorprende che il quaranta per cento abbia risposto di essere razzista al telefono. Non sorprende siano di più i ceti bassi, chi abita ai Parioli non ha il problema di condividere il pianerottolo con Mohammed e il posto sul bus con Abdul. Anzi, vuole più immigrati da sfruttare come autisti, domestici perché costano meno di Mario e Maria.

Il concetto di ‘razzismo’ è in sé privo di significato. Ogni padre aiuterebbe prima il proprio figlio dei figli degli altri. Altra cosa è programmare lo sterminio di popoli in base ad una visione ‘razzista’, cosa che stanno facendo i globalisti attraverso una nuova forma di sterminio: il meticciamento culturale.

Ps. Cosa c’entri il razzismo con gli ‘orientamenti sessuali’ è cosa che solo i sinistrati comprendono. Gli omosessuali sono italiani come noi.




9 pensieri su “Legittima difesa: “Italiani ostili verso gli immigrati””

  1. Considera Ugo che se ad un giornalista politicamente corretto (tanto lo sono quasi tutti) capitasse di intervistare uno di noi, sarebbe prontamente fagocitato da un fiume in piena, alla fine cancellerebbe tutto e trasmetterebbe esclusivamente i pareri dei moderati. Ecco perché in questa dittatura non si vedono riprese di passanti imbestialiti.

    Credono “… che il femminismo sia responsabile del presunto sentimento di marginalizzazione e demonizzazione degli uomini nella società”

    Le femministe non credo avessero come scopo finale di rudurre l’ego maschile alla stregua di un mocio vileda e farli sentire delle nullità, credo che mirassero semplicemente alla parità dei sessi, se poi è accaduto che l’uomo è diventato un frescone frustrato non è da imputare all’atteggiamento femminile un po’ spavaldo, noi ci siamo evolute, i maschi non sono stati capaci di rimanere al passo coi tempi, raggomitolandosi in se stessi.

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