Scuola occupata da immigrati, animali decapitati: “Chi entra muore” – VIDEO

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La scuola occupata di via Zama a Milano. Dove trovano rifugio sbandati e clandestini. La loro presenza e il loro comportamento mette in pericolo l’intera zona, soprattutto in un momento pandemico in cui il rischio di infezione e contagio è molto alto: ma solo se sei italiano, loro non diffondono il virus e a loro tutto è concesso. A documentare è tornata la consigliera comunale di Milano ed eurodeputata della Lega Silvia Sardone:

Da molti anni ormai i cittadini si appellano a Palazzo Marino per mettere in sicurezza il palazzo di tre piani, ormai colonizzato e tenuto in ostaggio. Al suo interno trovano alloggio persone di svariate etnie, che vivono spesso di espedienti e in condizioni igieniche e sanitarie al limite della tolleranza umana, se non oltre. La situazione è ben nota all’amministrazione comunale, che potrebbe mettere in sicurezza la scuola di via Zama con un investimento di poche migliaia di euro. Basterebbe chiudere tutti i possibili accessi ed evitare, così, che possa essere utilizzato come dormitorio improvvisato. “Basterebbe murare gli ingressi per risolvere il problema: forse alla sinistra fa comodo avere un edificio abbandonato così grosso dove “tenere” decine di clandestini in periferia anziché averli per le strade?”, si chiede Silvia Sardone.

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Basterebbe prendere chi c’è dentro e riportarlo a casa propria.

Sempre più preoccupante lo stato in cui versa la ex scuola di via Zama, da molti anni occupata e trasformata ormai in rifugio di abusivi, disperati e balordi, una polveriera di degrado e disagio.

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Ieri la vicepresidente del Consiglio municipale 4, Rosa Pozzani, ha tenuto un sopralluogo documentando la situazione dell’edificio. E chiede «lo sgombero degli occupanti abusivi, la messa in sicurezza della struttura e l’immediata bonifica dell’edificio senza attendere la valorizzazione attraverso il fondo immobiliare». «Con le forze dell’ordine – racconta Pozzani – mi sono recata all’interno della scuola per documentare nuovamente la situazione. Lo scenario che mi sono trovata davanti agli occhi è stato inquietante. Accanto all’ingresso del cancello un cranio di animale in bella mostra. A seguire, aule intere piene di montagne di rifiuti di ogni tipo, topi, escrementi umani e urina ovunque con relativo nauseabondo olezzo». «Molte aule dell’edificio- prosegue – sono divenute ricovero per tossicodipendenti, clandestini, immigrati e spacciatori. Il tutto sotto gli occhi di malcapitati residenti, che hanno comprato casa vicino a una scuola, poi archivio fino al 2010, e da allora solo degrado». «Vorrei dire al sindaco Sala che anche qui non è mai venuto, non è accoglienza, è ipocrisia! Lui pensa alle olimpiadi, i cittadini vivono le Olimpiadi del degrado». E sul caso interviene anche il presidente del Consiglio zonale Oscar Strano: «Prima di Natale – dichiara – con il collega Marco Cormio e Elisena Di Battista, in rappresentanza dei residenti, siamo stati dagli assessori Tasca (Bilancio) e Scavuzzo (Sicurezza). Abbiamo motivato loro l’urgenza di intervenire, sgomberando, pulendo e mettendo in sicurezza l’immobile. Ci è stato garantito che entro gennaio 2020 la ex scuola sarebbe passata nelle proprietà del fondo immobiliare e che quest’ultimo, con risorse proprie, si sarebbe fatto carico della bonifica e della messa in sicurezza. Abbiamo sollecitato una risposta che, speriamo, possa arrivare a breve».

E tutta la zona è in balia dell’immigrazione selvaggia. Paolo Guido Bassi, presidente leghista di Municipio 4 attacca: “Questa di via del Turchino è una realtà che si conosce poco, perché siamo lontani dai riflettori, dalle copertine dei giornali e dai luccichii del centro e forse per questa ragione, chi di dovere, sembra essere poco interessato. Qui, però, la situazione è indegna: problemi di droga e (in)sicurezza anche dentro il complesso dovrebbero far suonare perlomeno un campanello di allarme”. E invece per Comune e MM la situazione non merita interventi particolari, visto che tutto viene lasciato andare come se di problemi non ce ne fossero. Basterebbe farsi un giro nel quartiere per rendersi conto del degrado imperante e capire perché i residenti hanno paura: decine di furgoni bianchi di rom parcheggiati in via Varsavia, minimarket di alcolici aperti ventiquattro ore su ventiquattro e frequentati da loschi individui. “Drogati, pusher e sbandati a tutte le ore del giorno, sempre. E guai a dirgli qualcosa: rischi davvero grosso. Anche perché nessuno ci difende…”, ci dicono gli abitanti, impauriti e sconsolati.

Le liberalizzazioni di Bersani, in coppia con l’immigrazione di massa, hanno devastato le città italiane.