Il giornale locale di sinistra dice trattarsi di ‘cascinese che parlava albanese’. E’ noto come l’albanese sia lingua dell’obbligo in tutte le scuole italiane.

Attimi di paura due sere fa nel sottopasso di Navacchio per il sindaco Michelangelo Betti e alcuni esponenti della giunta – gli assessori Masoni, Cipolli e Loconsole – presi di mira da un uomo trentenne in evidente stato di alterazione. L’episodio attorno alle 19: i quattro amministratori comunali, appena usciti da un incontro al Polo Tecnologico, sono stati avvicinati e poi seguiti da quest’uomo – che con molta probabilità neppure sapeva chi fossero -, presto divenuto violento.

A rimetterci è stato il sindaco Betti, che ha rimediato due ceffoni e poi è stato afferrato al collo. A quel punto sono intervenuti gli assessori e alcuni passanti, che insieme sono riusciti a liberare il primo cittadino dalla presa e a far sì che l’aggressore si allontanasse, non prima di essersi denudato.

Avvertiti i carabinieri della stazione di Navacchio, questi hanno rintracciato l’aggressore che si stava allontanando a torso nudo. Non senza difficoltà è stato bloccato – si è reso necessario l’uso dello spray urticante – e quindi arrestato. Ieri mattina, in tribunale, l’arresto è stato convalidato, il dibattimento rinviato e il trentenne rimesso in libertà.

«Non credo che ce l’avesse con noi in quanto amministratori – dice il sindaco –. Ci ha chiesto con insistenza e con voce alterata se eravamo albanesi».

L’uomo, stando al racconto, ha pronunciato alcune frasi in lingua albanese. L’arrivo dei carabinieri ha messo fine all’aggressione. «Un episodio che credo sia figlio di una situazione sociale difficile – spiega il sindaco –. Vorrei fare un plauso alle forze dell’ordine e ai carabinieri per l’intervento a Navacchio. In queste settimane nel nostro comune ci sono state tre aggressioni i cui responsabili sono stati individuati».