Prete sgozzato a Como: chiesto rinvio a giudizio per Mahmoudi

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La Procura della Repubblica di Como ha chiuso l’inchiesta sull’omicidio di don Roberto Malgesini, il sacerdote valtellinese di 51 anni, “prete degli ultimi” assassinato da un immigrato tunisino il 15 settembre scorso davanti alla chiesa di San Rocco a Como.

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Il pm Massimo Astori ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio volontario premeditato di Ridha Mahmoudi, ex operaio di 52 anni, arrestato subito dopo l’assassinio, reo confesso.

Secondo la Procura, che ha disposto una consulenza psichiatrica, l’omicida, che era tra gli assistiti del prete e lo conosceva da anni, nel momento in cui ha accoltellato a morte don Roberto era pienamente capace di intendere e di volere. Da qui la contestazione di un reato da ergastolo. Era stato lo stesso Mahmoudi, in carcere, a rivendicare quasi la premeditazione del gesto: colpito da due decreti di espulsione dopo quindici anni trascorsi in Italia, l’ex operaio tunisino riteneva responsabile della mancata concessione del permesso di soggiorno il sacerdote e i due avvocati che lo avevano assistito. Mahmoudi aveva ammesso di avere comprato da tempo il coltello e di avere intenzione di uccidere il sacerdote già qualche giorno prima.




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