Sconto di pena per stupratore africano: “Violenza brutale”

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Chiesta una condanna a 6 anni e 8 mesi di reclusione per Ibrahima Camara, senegalese di 24 anni imputato con rito abbreviato (quindi sconto di 1/3 della pena automatico) con l’accusa di aver violentato in pieno giorno una donna di 45 anni mentre passeggiava con il suo cane, lo scorso 15 luglio, nel parco del Monte Stella, la cosiddetta montagnetta di San Siro, periferia nord-ovest di Milano. Un episodio gravissimo che aveva destato grande allarme in quei giorni, perché si era trattato di una brutale violenza da strada.

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La richiesta di condanna è stata formulata ieri dal pm Monia Di Marco davanti al gup Giulio Fanales (procedimento rinviato ad altra data per la sentenza). Dopo un’inchiesta lampo, a cui avevano collaborato anche gli esperti della Scientifica nell’analisi delle tracce di Dna lasciati sul corpo della donna, la Squadra mobile aveva fermato dopo una settimana il senegalese, senza fissa dimora, con precedenti, che aveva un giaciglio nel mercato comunale dismesso di via Isernia, a poca distanza dal luogo dello stupro. Gli agenti avevano sentito numerosi testimoni e trovato un frame da un video girato da una telecamera di sorveglianza della zona e da cui avevano tratto indicazioni utili: la fisionomia dell’aggressore e gli abiti che indossava. Elementi che la vittima, pur provata dalla terribile esperienza, era riuscita a riconoscere. Decisiva nelle indagini anche l’analisi sul Dna. La certezza assoluta era arrivata proprio quando la Scientifica aveva comparato il Dna del ventiquattrenne con quello prelevato dal liquido seminale ritrovato sugli indumenti e sul corpo della vittima della violenza, che era subito stata soccorsa e accompagnata alla Mangiagalli. Il laboratorio ha restituito una compatibilità al 100%. Era l’ultimo tassello che i poliziotti aspettavano per incastrarlo.

Che senso ha concedere l’abbreviato a chi è chiaramente colpevole vista la prova del DNA?




5 pensieri su “Sconto di pena per stupratore africano: “Violenza brutale””

  1. da castrare, far scontare la pena ai lavori forzati, che devono assolutamente essere ripristinati, e poi espulsione al suo paese

  2. Sono sempre stata contraria alla violenza sessuale, specialmente su donne e bambini, ma se l’episodio fosse successo a parti inverse, cioè stupratore bianco e vittima nera, lady boldrini avrebbe denunciato tutti gli italiani per razzismo.
    Purtroppo Invece le vittime sono scelte a caso, donne bianche e stupratori neri che per “ammazzare il tempo”, a volte le stesse vittime, stuprano e nessuno dice nulla, per non fomentare razzismo.
    No, qui il razzismo è verso gli italiani e non voglio che le nostre città diventino “delle Rotherham”.
    Lady boldrini mi raccomando, se ne freghi di noi italiani, peccato che il suo stipendio sia pagato anche con le mie tasse.
    Quando era “una funzionaria dell’ONU”, si occupava davvero dei diritti delle persone, oppure era come certe segretarie, che tra una telefonata e l’altra trovano il tempo per darsi lo smalto sulle unghie?

I commenti sono chiusi.