RAGAZZINO ITALIANO MASSACRATO DA 10 ALBANESI ARMATI DI SPRANGHE E BASTONI: GLI SPACCANO LA TESTA – VIDEO

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RAGAZZINO ITALIANO MASSACRATO A SPRANGATE DA 5 IMMIGRATI: TERRORE A VENEZIA

Gli albanesi erano almeno dieci e non cinque come inizialmente scritto dai media.

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Un agguato in piena regola. L’hanno atteso in gruppo, una decina, armati di bastoni e tirapugni e l’hanno picchiato fino a mandarlo in ospedale con una profonda ferita alla testa. Non un’aggressione in mezzo al buio, non uno scontro nel nulla, ma sullo sfondo dell’aperitivo in Riviera XX Settembre, davanti a circa 200 ragazzi (molti dei quali minorenni). Da una parte un 19enne veneziano, già noto alle forze di polizia per essere uno dei protagonisti della maxi rissa del 12 dicembre in campo Bella Vienna a Venezia. Dall’altra un gruppo di giovani (e giovanissimi, alcuni anche minorenni) albanesi. L’ipotesi degli investigatori è che si sia trattato di un regolamento di conti. Una spedizione punitiva che poteva finire decisamente peggio se non fossero intervenuti i vigili a salvarlo. La polizia locale, al momento, ha preso uno degli aggressori, un 17enne. Gli altri sono riusciti, almeno per ora, a darsi alla fuga.

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L’episodio è avvenuto intorno alle 18.30. Il 19enne si trova a Mestre insieme a un amico quando viene raggiunto dal branco. Inizialmente si rifugia dentro un bar, ma l’assedio continua all’esterno. Il giovane, però, decide di uscire allo scoperto per affrontare i suoi inseguitori, e questi non porgono di certo l’altra guancia. Il 19enne viene preso a pugni in faccia, spuntano anche bastoni e un tirapugni. Mentre è a terra, il 17enne lo colpisce con un violento calcio in faccia. Gli agenti di polizia locale della pattuglia di zona arrivano in tempo per bloccarlo, gli altri alla vista delle divise scappano. Sono fasi concitate: in un primo momento, la segnalazione è confusa e pare che a essere stato aggredito sia un agente. In Riviera XX Settembre, nel giro di pochi secondi, si precipiano almeno una dozzina di pattuglie. Sul posto anche il comandante generale della polizia locale, Marco Agostini, e il suo vice, il commissario capo Gianni Franzoi, comandante del nucleo operativo e Sicurezza urbana. Il grande contingente di agenti inizia a identificare uno a uno tutti i presenti, per raccogliere testimonianze sull’accaduto, ma anche per avere una sorta di censimento della Movida della Riviera.
Il 19enne viene trasportato in ospedale, rimane in osservazione in pronto soccorso. Le sue condizioni non sembrano particolarmente gravi, ma serviranno ulteriori approfondimenti.

La polizia locale ha già acquisito tutti i filmati delle telecamere della zona. Si cercano i complici e si cerca, soprattutto, il movente dello scontro. Se sia un riflesso di uno scontro tra bande rivali, per esempio, se questo episodio possa in qualche modo essere collegato alla rissa del 12 dicembre (per cui, appunto, il 19enne è già stato denunciato in procura). «È un episodio che lascia sconvolti – commenta uno dei residenti della zona, Fabrizio Coniglio, presidente dell’associazione Mestre Offlimits e presidente nazionale del comuitato Anti Degrado e Mala Movida – e che si collega agli ormai consuetudinari assembramenti che si verificano in Riviera. Sappiamo che le forze dell’ordine, la polizia locale e il Comune sono informati e che stanno prendendo provvedimenti per mettere fine a questa situazione insostenibile».

I ragazzini italiani sono minoranza a casa propria. Questo è il frutto dei famigerati ricongiungimenti familiari e dell’immigrazione cosiddetta ‘regolare’. Se dieci italiani avessero sprangato un immigrato i media ne parlerebbero a reti unificate. Bastardi.

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2 pensieri su “RAGAZZINO ITALIANO MASSACRATO DA 10 ALBANESI ARMATI DI SPRANGHE E BASTONI: GLI SPACCANO LA TESTA – VIDEO”

  1. È una “sola” non un video dell’accaduto. Cosa li mettete a fare? Si vedono cogli@ni in pettorina che ridono e basta.

  2. hanno preso la banda questa banda di delinquenti albanesi? caricarli immediatamente, assieme a tutti i loro familiari, su una nave e rimandarli in Albania con costo del biglietto a carico delle famiglie stesse

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