Il piano della sinistra: portare in Italia 300mila immigrati l’anno

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E’ il piano choc della sinistra, che anche ieri ha avuto eco nel programma che il Pd vuole presentare a Draghi.

ECCO IL PROGRAMMA PD PER GOVERNO DRAGHI CON LEGA: “PIU’ IMMIGRATI E IUS SOLI” – LEGGI

Piano già delineato mesi fa in due giornali dell’area, il Fatto e Linkiesta, che hanno ospitato le bizzarre tesi di demografi e fondazioni di sinistra, secondo cui l’Italia avrebbe bisogno di almeno 300mila immigrati l’anno per non ‘implodere’. Follia sia sociale che economica. Oltre che ambientale.

Ora, a parte che prima del lato economico viene quello sociale e culturale, sono vent’anni che importiamo 300mila immigrati l’anno e il nostro Pil è fermo al palo, è evidente che aumentare la popolazione, anche solo per effetto della ‘gravità’, aumenta il Pil: ma il vero Pil che conta è quello pro-capite.

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Dicono che gli immigrati vengono in Italia a lavorare. Ma allora ci devono spiegare i numeri diffusi da un’organizzazione xenofila legata alla Chiesa italiana, la Fondazione Moressa.

Presentato il Rapporto 2019 sull’economia dell’immigrazione, la fondazione ha informato che sono 2,5 milioni di occupati stranieri a produrre il 9% del Pil.

Questo significa che in Italia ci sono altri 2,7 milioni di immigrati che non lavorano. E pesano sul welfare. Meno della metà di loro sono minori, che non si comprende cosa vengano a fare in Italia se “gli immigrati vengono a fare i lavori che gli italiani non vogliono fare”, e gli altri sono semplicemente scrocconi che vengono a farsi mantenere: non è un caso che siano state centinaia di migliaia le richieste di stranieri per il ‘reddito di cittadinanza’, bloccato ad ora solo grazie ai paletti inseriti dalla Lega. Che Pd e M5s vogliono rimuovere.

Altro che risorsa, immigrati sono una tassa: quanto ci costano

E che oltre metà non lavorino, vuoi per l’età o perché venuti a farsi mantenere in hotel – 100mila di loro sono nel business dell’accoglienza, ed erano il doppio prima di Salvini -, non sorprende, visto che in Svezia, quelli arrivati dal 2015 sono al 90 per cento disoccupati.

Detto che non sono loro a produrre il 9% del Pil, ma semmai le imprese che li assumono, rimane un numero molto basso, inferiore alla percentuale di incidenza nella popolazione: significa che, anche con questo calcolo inesatto, producono meno ricchezza di quella che dovrebbero. I numeri della ricchezza pro-capite non mentono, sono crollati con l’immigrazione:

In 20 anni quadruplicati immigrati e crollata ricchezza: sarà un caso?

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E questo non sorprende, visto che è la stessa Fondazione Moressa a spiegare che gli occupati stranieri si concentrano nelle professioni non qualificate (33,3%), solo il 7,6% qualificate. Il restante 60% si divide quasi equamente tra operai, artigiani-commercianti e impiegati. Ovvero a basso valore aggiunto: questi non si pagano nemmeno le loro future pensioni. Senza contare i 5 miliardi annui di Pil che portano via con le rimesse, rimesse che non esisterebbero se i loro lavori fossero fatti dai 5 milioni di italiani disoccupati.

E lo fanno entrando in concorrenza con gli italiani:

Effetto immigrazione: peggiora la qualità del lavoro

E questo senza considerare il danno sociale dell’immigrazione di milioni di immigrati. Se non si entra nell’ordine di idee che è l’immigrazione a uccidere un popolo, indipendentemente dal fatto che sia o meno regolare, meglio darsi alla musica.

Quando fai entrare 200mila immigrati ogni anno con i ricongiungimenti familiari, avere chiuso i porti serve a poco.

L’immigrazione non va regolata, va bloccata. Poi, fra qualche anno, quando avremo liberato l’Italia da una presenza eccessiva, potremo di nuovo pensare ad ingressi regolati di poche migliaia di individui l’anno.

Non abbiamo bisogno di immigrati, visto che abbiamo oltre il 30 per cento di italiani disoccupati. La presenza di immigrati impedisce loro di coprire i posti di lavoro esistenti perché ne degradano la qualità: non solo come stipendio, ma anche dal punto di vista del ‘prestigio’.

I Draghi vogliono proprio questo: abbassare il costo del lavoro .

Prodi lo aveva vaticinato decenni fa, l’Italia non aveva abbastanza schiavi negri per abbattere il costo del lavoro e distruggere la resistenza dei lavoratori italiani:

Hanno usato questi anni per farli entrare:

Aiutati anche da chi dice di non volere immigrati ma poi li tollera perché ‘servono’ agli sfruttatori delle fabbrichette.




10 pensieri su “Il piano della sinistra: portare in Italia 300mila immigrati l’anno”

  1. i “rossi” sono dei falliti epocali consapevoli di esserlo : in quanto tali odiano sé stessi ed amano coloro che li annienteranno, cioè i negri-islamizzati………..ecco la spiegazione della loro propensione all’accoglienza.

    1. Senz’altro. La vocazione a essere “internazionali”, come emblema di superiorità rispetto a chi è “limitato al proprio orticello”, è un’aggravante del loro autorazzismo di natura, essendo anche solitamente degli spostati quanto a costumi e degli aborti quanto ad aspetto (vedasi il tipico centrosocialaro).

  2. C’è da chiedersi se questi “boveri negri” sappiano d’essere delle cavie a tempo, e che, una volta completato lo scopo di guastatura per cui vengono importati dai sorosiani, verranno messi da parte come sacchi vecchi: magari eliminati con qualche altro virus, nella piena intesa della riduzione di popolazione propugnata sempre dai suddetti pezzi di merda. Ma è una domanda retorica, considerato quanto basso sia il loro QI.

    1. No certo, sono convinti che verranno coccolati in eterno da loro. Che poi si fanno usare dagli Ebrei che sono stati coloro che li vendevano come schiavi assieme agli Arabi agli Stati cristiani.

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