Poliziotti pestati da immigrati, agenti contro Lamorgese: “Ci massacrano”

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Mentre tutti i quotidiani nazionali erano distratti dalla crisi di governo, alla Bolognina, quartiere di Bologna passato alla storia per l’ultimo congresso del Pci, ha vissuto momenti drammatici. Alcuni poliziotti sono stati circondati e malmenati da un gruppo di immigrati tunisini. A Bologna, come sanno bene gli abitanti, ci sono quartieri in mano a spacciatori e criminali. Una situazione esplosiva, che tg e grandi giornali preferiscono ignorare.

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Gli agenti della squadra mobile stavano arrestando il pusher tunisino Saim Kassem. Lo hanno fermato tra via Matteotti e Piazza dell’Unità, cuore della Bolognina. A quel punto sono stati accerchiati da una decina di suoi connazionali, urlando minacce in arabo. Ci sono volute numerose volanti per riportare l’ordine. Un agente ha rischiato grosso, aggredito con un collo di bottiglia da uno dei migranti. L’agguato ai poliziotti bolognesi ha fatto scomodare persino il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Vi ricordate la storia che lei non usava i Social? Stavolta, ha addirittura firmato un tweet di solidarietà con gli agenti. “Vicinanza e solidarietà agli agenti della Polizia di Stato aggrediti e feriti durante un controllo a Bologna. Inaccettabile qualsiasi minaccia e violenza nei confronti di chi opera quotidianamente con dedizione e sacrificio per tutelare la sicurezza dei cittadini e delle nostre città”, ha scritto la ministra sull’account Twitter de Il Viminale. Un tweet accolto negativamente da molti utenti. Uno per tutti, il più pubblicabile: “La gente è stanca – commenta una ragazza – il cittadino si vede multare di 400 euro perche è in macchina con l’amico senza mascherina e poi chi spaccia lo fa alla luce del sole”.

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Molto più dura la posizione dei sindacati di Polizia. ”Sono anni che come Sap denunciamo la crescita esponenziale delle violenze che subiscono i colleghi in servizio. Anni che rivendichiamo a gran voce che vengano al più presto adottati provvedimenti quali norme adeguate, nuovi protocolli operativi, nuove tutele legali e che ci vengano forniti strumenti adeguati come il taser o le bodycam. Il 14 ottobre abbiamo riempito piazza del popolo a Roma, insieme a Carabinieri, Guardia di Finanza e altre forze dell’ordine manifestando civilmente il nostro dissenso con la manifestazione ‘basta aggressione agli uomini in divisa. Solo oggi arriva il tweet del ministro Lamorgese, che esprime vicinanza e solidarietà e solidarietà ai colleghi aggrediti a Bologna”. Lo dichiara in una nota Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia, commentando l’aggressione alla Bolognina ai danni di poliziotti che stavano cercando di fermare un pregiudicato, quando si sono ritrovati invece accerchiati e aggrediti.

“Lo consideriamo un gesto tardivo – incalza il sindacalista – nella probabile antivigilia della fine del suo mandato quale Ministro dell’Interno. Ci saremmo aspettati queste parole tanto tempo fa insieme ad atti concreti per i quali si era impegnata, come ad esempio individuare adeguate tutele legali e protocolli operativi per gli operatori”.

“Bene la solidarietà espressa dal Ministro Lamorgese per la brutale aggressione subita dai nostri colleghi a Bologna. Ma ciò che serve non sono le parole, bensì mezzi e maggiori tutele”. Lo dice in una nota Fabio Conestà, Segretario generale del Mosap commentando la brutale aggressione ai danni dei poliziotti a Bologna.




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