Record di morti in GB, Crisanti critica l’Italia in zona gialla

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Gennaio è stato il mese peggiore per numero di morti causati da complicanze legate al coronavirus in Gran Bretagna e quello con il record di vaccinazioni. E’ quanto emerge dai dati forniti dal governo di Londra, che parla di più di mille morti al giorno nel mese appena concluso. Oggi ricorre tra l’altro il triste anniversario del primo decesso ufficiale per complicanze legate al coronavirus in Gran Bretagna, il 30 gennaio del 2020.

Guardando ai dati, sono 28.171 i decessi che si sono verificati nel Regno Unito tra l’1 e il 28 gennaio, 1.006 decessi al giorno di media, secondo il conteggio del governo sulle morti avvenute entro 28 giorni da un test positivo. Il precedente bilancio mensile più alto è stato registrato ad aprile, al culmine della prima ondata: 24.070 morti, con una media di 802 morti al giorno.

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L’Italia quasi tutta zona gialla “è una delle fasi di questo ‘stop and go’, di cui vedremo gli effetti. Effetti che ci diranno se è stato un errore o meno, dal momento che le regioni in giallo, come si è già visto, non offrono nessuna barriera alla trasmissione. Staremo a vedere”. Così Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia, commentando all’Adnkronos Salute il ‘cambio di colore’ previsto da lunedì, che porterà la maggior parte delle Regioni italiane in zona gialla, con solo 5 in arancione.

Non è una questione di ‘zone’, o almeno lo è in parte. IL contagio è stabile da tre settimane per effetto del Natale che ha visto soprattutto la totale chiusura delle scuole e quindi dello spostamento simultaneo di milioni di individui. Vedremo l’effetto riapertura delle scuole tra una settimana.




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